Prima chiedono il Consiglio comunale, poi abbandonano l'aula: è bagarre a Mozzo
La minoranza di “Mozzo Importante” ha chiesto una convocazione urgente, contestando la scelta delle porte chiuse e l’orario, le 16.30
di Dino Ubiali
Martedì 12 novembre, alle 16.30, a Mozzo è stato convocato un Consiglio comunale straordinario a porte chiuse richiesto dalla minoranza per dibattere, a quanto emerge dalle prime dichiarazioni, sul tema della sicurezza in paese.
In particolar modo dopo gli atti vandalici nei parchi, la rapina al supermercato, le frequentazioni particolari intorno al centro commerciale e le spaccate alle auto in sosta nella zona del Borghetto, oltre ad altre problematiche che hanno avuto eco sulla stampa nelle ultime settimane.
I consiglieri di minoranza presenti hanno abbandonato l’aula, contestando tra l’altro la convocazione in orario di lavoro e a porte chiuse per un argomento che secondo il loro parere è di importante interesse per i cittadini.
Hanno quindi emesso un comunicato: «In relazione alla convocazione del consiglio comunale odierno, ritenuta immotivata e gravemente lesiva dei diritti dei cittadini la scelta di convocare a porte chiuse e in orario pomeridiano la trattazione all’oggetto “Grave carenza della sicurezza del territorio comunale di Mozzo”, con la presente comunicano che non parteciperanno a questa seduta del consiglio comunale. Nello spirito di collaborazione che ha sempre mosso le nostre azioni, al fine di consentire all’amministrazione di dare il giusto risalto all’argomento e certi che la convocazione a porte chiuse sia stata frutto di un fraintendimento dettato dalla fretta, vi invitiamo a riconvocare il consiglio comunale a porte aperte e in orario serale, entro i prossimi dieci giorni».
Pronta la replica del gruppo consiliare “Innovamozzo - Progetto Civico”, che «prende atto dell’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri del gruppo “Mozzo è importante” e per rispetto del ruolo istituzionale, ha concluso i lavori della seduta odierna, ritenendo il comportamento dei consiglieri estremamente scorretto (...)