Il ricercatore bergamasco a capo di una ricerca internazionale sulla Realtà Aumentata nell'edilizia
Vittorio Paris fa parte del Dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate dell'Università degli studi di Bergamo. Ecco cosa sta studiando
Si chiama Vittorio Paris, è un giovane ricercatore del Dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate dell’Università degli studi di Bergamo ed è alla guida della ricerca internazionale "Technology Application of Augmented Reality for REnovation Work (TAARReW)", uno studio che ha l'obiettivo di capire come la Realtà Aumentata (AR) può migliorare la formazione in campo edile e rendere più efficienti e sostenibili i processi di costruzione.
Più nello specifico, lo studio mira a valutare l’impatto potenziale della tecnologia digitale nel settore delle costruzioni, indagando il ruolo della Realtà Aumentata nel trasferimento di conoscenze tecniche relative a metodi di costruzione complessi e i benefici che può apportare al processo in termini di accuratezza costruttiva, costi e tempi.
Una ricerca con tanta Bergamo
Oltre al Dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate di UniBg, che oltre a Vittorio Paris vede coinvolti anche Davide Prati e il professor Giuseppe Ruscica, lavorano al progetto il Department Architecture and Urban Planning della Ghent University e il Department of Civil and Environmental Engineering della Princeton University. La ricerca, inoltre, coinvolge direttamente la Bergamasca anche grazie alla collaborazione delle aziende Taramelli s.r.l. ed Edillio, del Consorzio Intellimech e della rete Edinnova.
Gli obiettivi dello studio
In un comunicato, l'Università di Bergamo spiega che la sperimentazione in corso cercherà di dimostrare come l’adozione della tecnologia di AR possa migliorare la gestione del processo costruttivo, ma, soprattutto, ridurre il tempo necessario per apprendere tecniche costruttive complesse, efficienti e sostenibili, come il sistema di volte sottili sviluppato in Spagna nel XIV secolo e utilizzato fino alla prima metà del XX secolo, che permette la costruzione di gusci in muratura senza impalcature e supporti centrali. Una tecnica costruttiva che richiede normalmente una formazione decennale: oggi, in Spagna, pochissimi muratori possono padroneggiare questo metodo di costruzione. L’integrazione della Realtà Aumentata nei processi edili potrebbe quindi contribuire significativamente alla preservazione del patrimonio storico e culturale e influenzare lo sviluppo dei sistemi costruttivi contemporanei.
Attraverso lo sviluppo di metodologie dedicate e una serie di test comparativi, svolti fisicamente dalle aziende bergamasche partner, saranno valutati diversi metodi di formazione per la costruzione di una volta sottile. L’assistenza della Realtà Aumentata permetterà alle maestranze, grazie all’utilizzo di visori, di seguire in tempo reale le istruzioni necessarie alle varie fasi di costruzione della struttura proiettate direttamente nell’area di cantiere, facilitando l’apprendimento di conoscenze tecniche. La ricerca registrerà i parametri di prestazione, come il tempo di costruzione e la conformità ai modelli geometrici digitali, e monitorerà i fattori di stress dei lavoratori durante tutto il processo costruttivo. Il progetto si concluderà entro la fine del 2025 con una pubblicazione scientifica che raccoglierà i risultati dell'esperimento.