Congresso regionale della Lega, il bergamasco Cristian Invernizzi si ritira dalla corsa
L'ex deputato di Arcene ha incolpato la disorganizzazione del partito e del congresso, che non gli ha dato il tempo di raccogliere le firme necessarie
Cristian Invernizzi, dopo aver paventato di sfidare Massimiliano Romeo e Luca Toccalini al Congresso regionale della Lega fissato per il 15 dicembre, ieri (4 dicembre) ha fatto un passo indietro, rinunciando alla candidatura.
Motivazione ufficiale: la disorganizzazione del partito e del congresso, che non gli ha dato il tempo di raccogliere le firme necessarie. Invernizzi ha usato parole pesanti. Ha parlato di «congresso farsa», di «presa in giro ai militanti», di «pagliacciata». E dire che dei 54 delegati bergamaschi una ventina erano pronti a votare per lui (trentaquattro invece per Romeo). Ora che fine faranno quei voti è tutto da capire.
Certo è che Invernizzi già da un paio d’anni era fuori dai giochi che contano. Dopo essere stato commissario per Matteo Salvini in Calabria e nella Lega bergamasca, non era stato ricandidato in Parlamento. Negli ultimi tempi, l’ex deputato di Arcene non ha risparmiato critiche al “leader maximo” dei lumbard, per la gestione del partito. E prima delle Europee, con altri dissidenti, ha firmato una lettera contro la candidatura del generale Vannacci.
Fra i tre candidati al Regionale, ne era consapevole, sarebbe stato l’outsider. Al congresso del 15 dicembre, più che vincere, avrebbe voluto dire la sua, togliendosi più di un masso dalle scarpe. La sua discesa in campo però, come si è visto, rischiava di sottrarre voti a Romeo. E per proprietà transitiva, indebolendo Romeo rischiava di indebolire anche il suo maggior sostenitore in Bergamasca, ovvero il segretario provinciale Fabrizio Sala, a tutto vantaggio della minoranza interna.
Francesco Giuseppe . Commento spiritoso e pertinente.
Meno male, uno peggio di così era difficile da trovare.