La lettera

I leghisti scontenti (tra cui tanti bergamaschi) scrivono a Salvini: «No a fasci e svastiche»

A firmare il testo anche Paolo Grimoldi, Cristian Invernizzi e Daniele Belotti. L'amicizia con Afd che non piace e i dubbi su Vannacci

I leghisti scontenti (tra cui tanti bergamaschi) scrivono a Salvini: «No a fasci e svastiche»
Pubblicato:
Aggiornato:

Con l'avvicinarsi delle elezioni europee, si fanno strada le perplessità, così come le critiche, all'interno della Lega. A dimostrarlo una lettera, diffusa la scorsa giornata (martedì 2 aprile) ed indirizzata al segretario Matteo Salvini. A firmarla, tra gli altri, anche Paolo Grimoldi, che aveva già criticato il leader del Carroccio dal palco di Palazzago a fine febbraio, ma anche gli ex segretari provinciali e già deputati Cristian Invernizzi e Daniele Belotti.

Tanti voti, ma poca sostanza

«In questi cinque anni, nonostante la storica affermazione elettorale conseguita, la Lega è stata relegata ad un ruolo di importanza residuale sia nell’assemblea parlamentare che nelle altre istituzioni europee». Questo uno dei passaggi del testo indirizzato a Salvini, verso cui i toni sono quelli di chi ha condiviso un percorso in passato e anni di militanza, quindi rispettosi e garbati, ma i cui contenuti sono pesanti come macigni. «Questo isolamento politico - continua infatti la missiva - non ci ha consentito di incidere concretamente nella ricerca di soluzioni a problematiche di interesse del movimento, siano esse di natura storica o attuale».

Insomma, spiegano gli autori, rispetto a temi come immigrazione, agricoltura, politiche ambientali e le sfide energetiche per il futuro, i nostri iscritti e chi ci vota vuole risposte concrete, perché altrimenti si perde consenso, tessere e c'è meno partecipazione. «È inevitabile dunque chiedersi dove sia finito il tradizionale pragmatismo che ci ha sempre portati alla ricerca di collocazioni utili al raggiungimento degli obiettivi».

L'alleanza con l'estrema destra non piace

Allo stesso modo, si domandano «dove sia finita, caro segretario, la tradizionale e giusta distanza che abbiamo sempre mantenuto da tutti gli opposti estremismi». La scelta di non aderire a una delle grandi famiglie politiche europee, per quelli che scrivono, può anche essere condivisibile, ma «non può comunque portare la Lega a condividere un cammino con partiti e movimenti che nulla hanno a che fare con la nostra storia culturale e politica. Perché abbiamo smesso di dialogare con forze autonomiste e federaliste, per accordarci con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche?».

L'allusione è, molto probabilmente, legata in particolar modo ai tedeschi di Afd, partito di estrema destra che ha fatto molto discutere per le sue posizioni, sia in Germania che nel continente.

I dubbi sui candidati nazionalisti

Nella lettera spiegano inoltre che «se le indiscrezioni sulla candidatura nelle nostre liste di personaggi con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento, fossero veritiere, renderebbero ancor più difficile il perseguimento degli obiettivi storici del partito». In questo caso, sebbene non ne facciano in maniera esplicita il nome, sembra che alludano al generale Roberto Vannacci, che dopo l'uscita di Il mondo al contrario (nelle librerie è apparso di recente il suo ultimo libro, Il coraggio vince) è stato corteggiato, come da lui reso noto in alcune interviste, da diversi partiti, tra cui anche il Carroccio.

L'ufficiale in ogni caso non ha ancora sciolto la riserva, senza quindi posizionarsi ufficialmente ed eventualmente accettare l'offerta di quest'ultimo partito, così come degli altri che lo hanno cercato. Certo, occorre precisare che negli ultimi giorni Salvini ha tirato i remi in barca, dicendo rispetto alla candidatura di Vannacci: «Ci penso. Sui gay abbiamo idee diverse».

Alleanze inconciliabili

Infine, i lumbard scontenti si chiedono «come sia possibile coniugare l’alleanza elettorale con l’Udc di Cesa e quella strutturale in Europa con l’Afd tedesca. Due alleanze obiettivamente inconciliabili». In effetti, passare dai democristiani agli estremisti di destra, a seconda delle occasioni, potrebbe "leggermente" confondere gli elettori, che a quel punto potrebbero rivolgersi altrove. Del resto, se anche il leader della Lega sta prendendo tempo per capire come posizionarsi, significa che stime a doppia cifra per l'appuntamento alle urne, almeno per il momento, non ce ne sono e anche esponenti e militanti se ne sono accorti.

Commenti
Matteo

Strumentale. Criticano adesso come se la lega avesse avuto una svolta nazionalista ieri, quando è dal 2014 che Salvini ha iniziato a distruggere quel poco che restava degli ideali della lega. Dove sono stati i critici in questo DECENNIO? Onorevoli a Roma!!!!!! Allora la lega di Salvini vi andava bene???? E chi osava protestare era zittito proprio da alcuni dei firmatari attuali. E la manfrina sulle alleanze è un'altra penosa lamentela. La Adf non va bene? E allora la lunga amicizia con la Le Pen perchè non vi ha mia portato a scrivere una analoga lettera di protesta? E cosa dire del lungo flirt con Casa Puond? Quando è stata fatta una manifestazione comune con quei cosi lì a Milano e i fascistoni spuntavano addosso ai nostri con la bandiera della Padania perchè non avete fatto una lettera di protesta? STRUMENTALE

Andrea72

La Lega è sempre stata fascista, anche se su base regionalistica. Non capisco tutto questo stracciarsi le vesti per fasci e svastiche.

Max

Credo che la posizione assunta, finalmente, da Belotti ed Invernizzi, rappresenti solo una piccola parte delle perplessità di tanti militanti (che probabilmente prendono ancora la tessera solo nella speranza di un congresso e di poter finalmente togliere il nome di Salvini da quello del partito) ed (ex) elettori, alle quali si possono aggiungere, per esempio, la fregola del ponte sullo stretto, le peculiarità della "famiglia acquisita" Verdini, la incredibile vicinanza a Putin espressa ad ogni piè sospinto, la demagogia che traspira dal CdS, ed anche scelte interne più datate come la scelta dei candidati "blindati" alle scorse tornate elettorali che non venivano dalle sezioni... Certo che se si mettono in fila anche solo queste cose, è difficile, per un militante che ha messo il suo lavoro e creduto in un moderno progetto federalista ed europeista, continuare ad accordare benevolenza ad un segretario che fa i programmi in funzione di sè stesso.

Luca A.J.

Leghista del 1989 , quando era Lega Nord e il Bossi voleva portate 3 ministeri al Nord , idea saggia ...pensate solo all' indotto , quanti del nord l' hanno votato ? Io si . Molti di quelli che parlano male di Salvini sono degli incoerenti che sicuramente l' anno scorso hanno votato la Meloni . Chi è leghista resta sempre leghista e contribuisce a migliorare il partito e anche il suo segretario . Detto ciò candidarsi come capo lista al Nord , Zaia .

Luca A.J.

Salvini è l' unico ministro al mondo sotto processo per aver fatto il suo dovere. Solo per qs. Andrebbe votato da tutti gli italiani . Vannacci a me piace e candidarlo al centro nord potrebbe darci una mano a recuperare voti persi per Fdi. Il ponte sullo stretto é importante , chi dice il contrario è ignorante, così come sono importanti altre opere come il ponte sull' Adda e in tal senso Salvini si impegna tantissimo come ministro a sbloccare le opere . Non penso voglia affiliarsi ai nazisti. Certo vorrei vedere più spesso sul territorio Invernizzi , Belotti per promuovere la Lega . SVEGLIA fate incontri... comunque l' autonomia differenziata ora c' è in Parlamento ... forza Lega .ps. dimenticavo : candidare Zaia al nord , è l' unica mossa VINCENTE.

Seguici sui nostri canali