Tavolo in via Tasso

Sicurezza ad Azzano, il sindaco incontra il prefetto: «Denunciate alle autorità, non sui social»

Il primo cittadino ha avuto un faccia a faccia con Rotondi dopo i casi di furti, rapine e spaccio: «L'attenzione è alta. C'è un utilizzo improprio di Facebook da parte di alcuni cittadini»

Sicurezza ad Azzano, il sindaco incontra il prefetto: «Denunciate alle autorità, non sui social»
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di Laura Ceresoli

Dai furti in abitazione alla rapina al bancomat della Bcc, fino ad altri episodi di violenza collegati alla problematica di spaccio di stupefacenti. In risposta a queste e altre criticità avvenute negli ultimi periodi ad Azzano San Paolo, il sindaco Sergio Suardi ha chiesto e ottenuto un incontro urgente con il prefetto di Bergamo, Luca Rotondi, che ha fissato una riunione tecnica di coordinamento venerdì 6 dicembre nell'ambito dei periodici tavoli di coordinamento delle forze di polizia.

«L’invito del prefetto è stato molto tempestivo rispetto alla mia richiesta e ho apprezzato che l’oggetto fosse proprio la sicurezza ad Azzano San Paolo - spiega il primo cittadino -. Alla presenza anche del questore e dei comandanti provinciali di carabinieri e Guardia di finanza, che ringrazio, è stato fatto il punto della situazione azzanese. A oggi la collaborazione con la stazione dei carabinieri di Stezzano, l’utilizzo dei Rangers e l’avvio del progetto sicurezza urbana “Paese sicuro 2024” sono elementi ritenuti strategici per un controllo costante del territorio. Sono convinto che lavorando in sinergia si riuscirà a migliorare il livello di sicurezza nel nostro paese».

Nelle ultime settimane, Azzano è finito al centro di un crescente stato di allarme. Nelle zone attorno alle scuole medie, in particolare tra le vie Cascina Maffeis, Vivaldi e Tasso, erano stati segnalati vari furti. L'episodio più clamoroso è stato quello in cui i ladri hanno spaccato un muro con una mazza per portare via una cassaforte mentre i proprietari erano al lavoro. Il culmine era stato raggiunto nella notte tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, quando una banda di criminali ha fatto esplodere il bancomat della Bcc in via Trieste, causando danni significativi e un bottino di duemila euro. Tanto era bastato per scatenare il dibattito sui social. Alcuni cittadini, sentendosi a loro dire «inascoltati e censurati dagli amministratori dei gruppi», hanno persino deciso di creare nuove pagine Facebook per poter esprimere liberamente i loro pensieri.

Il bancomat della Bcc di Azzano fatto saltare

Il monito del sindaco, però, è chiaro: «Nel corso del confronto in Prefettura è emersa una particolare criticità legata all’utilizzo improprio dei social: si è infatti preso atto di una notevole discrasia tra i numeri delle denunce pervenute alle forze di polizia e i reati (o presunti tali) raccontati dai cittadini all’interno di discutibili pagine Facebook. Analizzando i dati ufficiali in possesso delle istituzioni, infatti, non emerge un quadro così allarmante come quello descritto sui social, ovvero percepito dalla cittadinanza. L’invito rivolto ai residenti è quindi quello di sporgere sempre querela quando si è vittima di reati (furti, truffe, eccetera), nonché di segnalare comportamenti sospetti ai carabinieri. Tutto ciò consentirà agli inquirenti di individuare le zone più soggette alla commissione di reati e gli orari in cui vengono perpetrati in modo da porre in essere le azioni più idonee di prevenzione e repressione».