Malanni invernali, un nuovo servizio alla Casa di comunità di Bergamo: l'hotspot infettivologico
Ha l'obiettivo dare un supporto immediato quando non c'è il medico, riducendo l'afflusso nei pronto soccorso per casi non urgenti
Con ieri sera, lunedì 16 dicembre, entra in gioco un nuovo servizio negli ambulatori della Casa di comunità di Asst Papa Giovanni a Bergamo. Prende il via infatti l'hotspot infettivologico nell'ambito del progetto di gestione delle sindromi respiratorie virali durante i mesi invernali avviato da Regione Lombardia.
Il servizio, attivo tutte le sere dalle ore 20 alle 24, ha l'obiettivo di offrire un supporto immediato ai pazienti negli orari di assenza del proprio medico curante, riducendo l'afflusso nei pronto soccorso per casi non urgenti. Un servizio simile è stato attivato anche alla Casa di Comunità di Treviglio dall'Asst Bergamo Ovest.
Come funziona
L'hotspot non è ad accesso diretto: i pazienti devono chiamare il numero 116117 (numero Nea della Continuità assistenziale), gestito da Areu, che li metterà in contatto con un medico di continuità assistenziale per una consulenza telefonica che permetterà di valutare la necessità di indirizzarli all'hotspot. In caso affermativo, dopo la visita da parte del medico di Hotspot, il paziente potrà essere rinviato al domicilio (con un referto ed eventuali prescrizioni di accertamenti o farmaci, o prescrizione di radiografia al torace) o, nei casi più gravi, inviato al pronto soccorso.
Dai sei anni in su
Gli hotspot infettivologici rappresentano una novità significativa nell'ambito del primo livello di cura, offrendo un punto di riferimento sul territorio per i cittadini con patologie respiratorie lievi, come raffreddori, influenza e altre sindromi virali. Da dicembre 2024 fino a fine febbraio 2025, previa chiamata al Nea 116117, potranno accedere all'hotspot pazienti dai sei anni in su, con patologie respiratorie e influenzali di grado lieve che necessitano di urgente assistenza durante le fasce orarie in cui non è prevista l’attività ordinaria dei medici di medicina generale.
«Per alleggerire il carico sui ps»
Simonetta Cesa, direttore Socio sanitario dell'Asst Papa Giovanni XXIII, sottolinea: «L'attivazione di questo progetto sperimentale mira a rafforzare gli interventi di cura nel periodo invernale, particolarmente critico per la diffusione delle malattie respiratorie. Nel nostro hotspot lavorano dieci medici di medicina generale, e infermieri appositamente formati. Con l'apertura di questo nuovo servizio, che rappresenta una preziosa opportunità per offrire cure tempestive e mirate, ci impegniamo ad alleggerire il carico sui pronto soccorso e a garantire un'assistenza adeguata e qualificata anche fuori dagli orari di servizio dei medici di medicina generale».
Gli ambulatori hotspot della Casa di Comunità di Asst Papa Giovanni sono dotati di dispositivi diagnostici avanzati, inclusi tamponi nasofaringei di terza generazione per il rilevamento dei virus influenzale, Sars-CoV-2, sinciziale e dello streptococco betaemolitico gruppo A, oltre a strumenti di diagnostica rapida come saturimetro e Ecografo Point of Care. Proprio nella giornata odierna la direzione strategica dell'Asst ha inteso verificare sul campo com'è organizzato il servizio rivolto ai cittadini.