«Non partire!», il pianto straziante per il fratello dell'orfano ucraino rimasto in valle
Sul pullman che li avrebbe riportati a casa avrebbero dovuto salire dodici minori, ma all’ultimo in tre hanno chiesto di rimanere a Rota Imagna
di Paolo Aresi
Un altro gruppo di ragazzi ucraini ha lasciato la Valle Imagna per tornare nel Paese di origine. Precisamente erano dodici i ragazzi che dovevano venire rimpatriati, ma tre di loro si sono opposti al trasferimento all’ultimo momento e, anziché salire sul pullman, sono rimasti sul suolo della valle.
Si è verificato anche un altro episodio che ha segnato la giornata di mercoledì per gli educatori che si trovavano alla partenza: un ragazzino si è attaccato al cancello di uscita della ex colonia, la Stella Mattutina: non voleva lasciar passare il pulmino con a bordo il fratello. Una scena straziante.
I dodici che dovevano ripartire erano ragazzi che non avevano presentato, nei mesi scorsi, domanda di protezione internazionale. Tre di loro, due ragazze e un ragazzo, però all’ultimo giorno hanno chiesto, in lacrime, di non tornare in Ucraina. I tutori italiani si sono recati in questura a Bergamo riuscendo a bloccare il rimpatrio in extremis. Così a tornare in patria sono stati solamente nove.
La vicenda dei centoventi orfani ucraini in fuga dalla guerra, arrivati a Bergamo nel marzo del 2022, procede non senza colpi di scena. L’ultimo si era verificato a Ferragosto, quando il tribunale dei minori aveva bloccato la partenza di 57 dei sessanta orfani rimasti in Bergamasca, partenza che doveva avvenire il 16 di agosto.
Da quel giorno si era rimasti in attesa della decisione della commissione territoriale di Brescia per quel che riguardava la richiesta di protezione internazionale presentata dai ragazzi (tranne i dodici di cui stiamo parlando). E anche il pronunciamento della commissione, il 22 novembre scorso, ha rappresentato un colpo di scena: gli esperti, dopo essersi consultati con l’Avvocatura distrettuale di Stato, hanno infatti prodotto una sorta di decreto in cui la decisione viene rinviata a dopo il 4 marzo del 2026.
Il provvedimento, che ha colto di sorpresa il sindaco e gli amministratori di Rota Imagna, di fatto ha congelato la situazione (...)