Le richieste

Avvocati e giudici di Bergamo scrivono a Roma: «Grave carenza di personale»

Il carico di lavoro è aumentato negli ultimi anni, ma gli amministrativi sono costantemente diminuiti e si rischia la paralisi degli uffici

Avvocati e giudici di Bergamo scrivono a Roma: «Grave carenza di personale»
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Le associazioni forensi, insieme a Tribunale di Bergamo, Procura e Consiglio dell'Ordine degli avvocati, hanno scritto una lettera al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, denunciando una situazione di grave e continua carenza di organico che sta compromettendo il regolare funzionamento del circondario provinciale. Il tutto con pesanti ripercussioni sui cittadini e le imprese che si affidano al Tribunale per la tutela dei propri diritti.

Sono stati chiesti interventi concreti da parte del Governo e delle istituzioni competenti, tra cui l’immediata copertura dei posti vacanti e un piano strutturale, per garantire risorse adeguate nel lungo termine.

Aumento del carico di lavoro

Nella lettera si spiega come, negli ultimi anni, il circondario di Bergamo, come polo commerciale di primaria importanza, abbia registrato un aumento considerevole del carico di lavoro.

Una circostanza che «imporrebbe una rivisitazione delle piante organiche, sottodimensionate rispetto alle attività giudiziarie, come risulta anche dal confronto con altri Uffici dislocati sul territorio nazionale, che hanno lo stesso bacino di utenza. Invece, si assiste a un costante decremento del personale amministrativo e di magistratura e ciò determina un sovraccarico per il personale in servizio ed un significativo rallentamento della giustizia».

La carenza di personale

In particolare, si evidenzia una carenza di personale amministrativo, magistrati e giudici onorari e ufficiali giudiziari. «Questa situazione rallenta la risposta del sistema giudiziario e aumenta i tempi di attesa dei cittadini e delle imprese, minando sia la fiducia nelle istituzioni, sia la garanzia di una giustizia in tempi ragionevoli».

Per legali e giudici, «non sono più proponibili rimedi occasionali, quale, per esempio la soluzione di contingentare l'accesso agli uffici giudiziari di avvocati ed utenza, onde consentire l'espletamento di attività che, in una situazione occupazionale adeguata, andrebbero svolte di pari passo con la funzione defensionale, senza incidere negativamente sui compiti di ciascun operatore del settore».

Molto preoccupante risulta la situazione del giudice di pace e dell'Ufficio notifiche esecuzioni e protesti (Nep), «il cui personale, gravemente sotto organico, pur avendo scongiurato nel mese di luglio la paralisi, resta fortemente condizionato da dinamiche vetuste e non in linea con le più recenti riforme legislative».

Le richieste al Ministero

Le associazioni chiedono quindi un immediato intervento da parte del Ministero, attraverso l'adeguamento delle piante organiche del Tribunale, la copertura degli organici di tutti gli uffici giudiziari e l'istituzione di un programma formativo adeguato per cancellieri, operatori dell'ufficio del processo, assistenti giudiziari e funzionari dell'Ufficio Nep sulle ultime novità legislative e tecniche apportate dalle più recenti riforme legislative.

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