Shock in paese

La comunità di Pontirolo sconvolta dall'omicidio: «All'incontro il sospettato aveva una pistola»

Il vicesindaco Damiano Brembati: «Non si può magari parlare di premeditazione, ma è un dato che sicuramente vuol dire qualcosa»

La comunità di Pontirolo sconvolta dall'omicidio: «All'incontro il sospettato aveva una pistola»
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Una comunità sotto shock quella di Fornasotto, località di Pontirolo di 375 abitanti, che come riportato da PrimaTreviglio ancora non riesce a capacitarsi dell'omicidio a colpi di pistola avvenuto nel pomeriggio di sabato 28 dicembre scorso.

A rimanere a terra è stato Roberto Guerrisi, da vent'anni operaio della Tenaris Dalmine di origini calabresi, da 26 anni in Bergamasca prima a Verdellino, poi a Boltiere.

Chiede spiegazioni e viene ucciso

A fare fuoco sarebbe stato Rocco Modaffari, il 58enne zio del fidanzato della figlia. Lei aveva denunciato il ragazzo la sera prima, dopo che l'aveva picchiata ed era finita in Pronto soccorso con un occhio nero. Proprio per questo motivo Guerrisi, 42 anni, aveva cercato prima la mattina, poi non trovandoli il pomeriggio alla rivendita di auto i parenti del giovane, per chiedere spiegazioni. Conosciuto da tutti come persona mite, la passione per i cani e le auto, non avrebbe voluto cercare vendetta, ma semplicemente capire cosa fosse successo.

Era andato lì anche lui con dei familiari, il cancello chiuso dell'attività in mezzo ai due gruppi a tenerli separati. L'atmosfera sembrava a un certo punto si fosse distesa, poi per qualche motivo tutto è degenerato, con il sospettato che avrebbe tirato fuori l'arma e colpito la vittima in bocca. Quest'ultima si è poi trascinata fino alla fermata del bus, stramazzando infine al suolo.

Una comunità sconvolta

Un assassinio così efferato forse non c'era mai stato a Pontirolo, che non finiva su un telegiornale nazionale per vicende di questo tipo probabilmente da decenni.

«Quello avvenuto sabato è stato un fatto eccezionalmente violento: non ce ne sono stati altri di pari gravità, in paese, a memoria d'uomo - ha commentato il vicesindaco Damiano Brembati -. Fa specie pensare che sia avvenuto in pieno giorno, in zona abitata, e certamente quanto accaduto ha molto scosso la nostra comunità. Come Amministrazione comunale non possiamo che stringerci attorno al dolore della famiglia della vittima, cui esprimiamo la massima solidarietà in questo momento».

A colpire, oltre alla brutalità di un omicidio avvenuto per strada, con un colpo di pistola in volto, è anche il contesto in cui è maturato l'accaduto: «Una riflessione però la farei sul fatto che queste persone si siano presentate armate all'incontro - continua Brembati -. Non si può magari parlare di premeditazione nell'omicidio, ma è un dato che sicuramente vuol dire qualcosa».

Si unisce nel cordoglio per il morto la sindaca Erika Bertocchi, in carica da appena sei mesi: «Siamo ovviamente molto turbati e tristi per il gravissimo fatto accaduto. In una comunità tranquilla e coesa come quella di Pontirolo, nessuno avrebbe potuto immaginare una tragedia del genere. Non resta che aspettare che vengano accertate le responsabilità».

Commenti
Luca

Condivido il commento di " justitia". Avere un arma e puntarla al volto , vuol dire uccidere . Ergastolo sicuro con aggravanti e, ma condannare a qualche aa i presenti che non han fatto nulla per evitare ciò, idem il fidanzato . Pene esemplari .

Justitia

Per conto mio invece, la premeditazione c'è, visto che era il secondo incontro della giornata e visto che portarsi un'arma addosso, quando sai che sicuramente ci sarebbe stato un'alterco (figurati, tra calabresi) vuol dire solo una cosa.

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