La consigliera Laganà (FdI) insiste sull'area ex Molini Moretti a Colognola: «Dopo le promesse, tutto tace»
Nell'ultimo Consiglio comunale, l'assessore Valesini aveva detto che avrebbe chiesto informazioni al privato sul cantiere
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L'area degli ex Molini Moretti nel quartiere di Colognola, a Bergamo, rimane sotto l'attenzione dell'opposizione in Consiglio comunale: la consigliera di Fratelli d'Italia Cristina Laganà, infatti, ha nuovamente presentato mercoledì 22 gennaio un'interrogazione, per chiedere ulteriori aggiornamenti sulla situazione e interventi celeri.
Lavori fermi per il secondo lotto
Il tutto, come spiegato dalla Laganà la scorsa estate, ruota attorno al mancato compimento del secondo lotto di lavori a opera del privato, dopo che il primo ha portato alla realizzazione di appartamenti, tra cui 109 alloggi per l'housing sociale. Nella zona dove i lavori sono fermi da diversi anni, però, la recinzione non ha tenuto lontane le persone, che si introducono all'interno generando fenomeni di degrado e abbandono di rifiuti, ma il problema per la consigliera starebbe anche nella potenziale proliferazione di insetti e topi.
Da parte sua, l'assessore all'Urbanistica Francesco Valesini aveva però sottolineato lo scorso settembre la rilevanza per i cittadini di quanto già realizzato, ovvero la parte di locali del lotto ultimato destinati alla funzione di case popolari. Precisando, inoltre, che il termine di scadenza della convenzione tra Comune e il privato è stato fissato per il 21 maggio 2026, mentre il rilascio dei permessi di costruire per il 21 maggio 2029, per cui il compimento del lotto sottostà a questi tempi.
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Insicurezza e degrado
«L’area è in completo abbandono e non messa in sicurezza, in quanto gli arbusti e i rami invadono l’area di camminamento limitrofa» ha spiegato nella sua interrogazione Laganà.
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«Inoltre le paratie di sicurezza, completamente arrugginite e dismesse, invadono il camminamento e sono potenzialmente pericolose per i passanti - ha proseguito -. Il permanere di questa situazione di degrado impatta sul quartiere in termini di sicurezza e decoro urbano, rendendo poco attraente anche quanto realizzato nel primo lotto, di fatto ancora semivuoto. Si crea una situazione di effettivo pericolo per la sicurezza di cittadini, perché è un'area buia e nascosta, facile luogo per nascondere o perpetrare attività criminali».
Le nuove richieste della consigliera arrivano dall'assenza di notizie dopo l'ultimo Consiglio comunale, durante il quale Valesini si era impegnato a chiedere informazioni alla società sullo stato delle procedure per il cantiere: «L'assessore mi aveva promesso che avrebbe messo in sicurezza l'area e chiesto informazioni all'ente privato, ma tutto tace».
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Ora quindi dall'opposizione si domanda se l’ufficio competente dell’Amministrazione abbia contattato il privato, per saperne le intenzioni ed eventualmente condividerle con il Consiglio comunale, ma anche di obbligare l’ente, pena sanzione amministrativa, a ripulire tutta l’aera. A Palazzo Frizzoni si è chiesto inoltre di metterla in sicurezza con nuove recinzioni, togliendo quelle ritenute vecchie e pericolose.