Al Kilometro Rosso

Sciopero dei metalmeccanici: il 21 febbraio protesta alla sede di Confindustria Bergamo

L'annuncio dei segretari provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil. Alla base c'è lo stallo sul rinnovo del contratto nazionale

Sciopero dei metalmeccanici: il 21 febbraio protesta alla sede di Confindustria Bergamo
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La trattativa è ferma da troppo tempo e ancora non è stato registrato alcun passo avanti concreto sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Per questo motivo i segretari provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil - Emanuele Fantini, Andrea Agazzi ed Emilio Lollio -, nella conferenza stampa di ieri (18 febbraio), hanno annunciato l'adesione allo sciopero nazionale di categoria di venerdì 21 febbraio, che a Bergamo si concretizzerà quel giorno con un presidio dalle 8 alle 12 all'ingresso est della sede provinciale di Confindustria Bergamo, presso il Kilometro Rosso in via Stezzano.

«È una condizione inaccettabile»

«I metalmeccanici sono ancora senza contratto perché il negoziato per il suo rinnovo non sta ripartendo per l’indisponibilità di Federmeccanica, trincerata dietro una contro-piattaforma creata ad arte solo per respingere le richieste sindacali», hanno spiegato i tre sindacalisti. Che hanno poi aggiunto: «Dall’incontro dell’11 febbraio, svolto tra i vertici di Federmeccanica-Assistal e i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, non è emersa alcuna apertura utile a riaprire il negoziato che si è interrotto lo scorso 12 novembre. Nonostante le iniziative di sciopero messe in campo tra dicembre e gennaio, è di totale chiusura la posizione delle associazioni datoriali, che hanno ribadito le loro pregiudiziali salariali e il meccanismo della clausola di salvaguardia e del recupero ex post dell’inflazione, mettendo in discussione la determinazione di una cifra economica per l’adeguamento dei minimi tabellari».

«È una condizione inaccettabile, che di fatto ha bloccato da tre mesi il negoziato - hanno continuato -, lasciando i lavoratori metalmeccanici senza contratto in un contesto nazionale ed europeo di forti incertezze. Riteniamo che solo con un contratto rinnovato, che difenda i salari e aumenti le tutele per i lavoratori, si potrà difendere l’industria metalmeccanica italiana e farsi trovare preparati alle sfide che passano dall’organizzazione del lavoro determinate dalle transizioni energetiche e sostenibili e dalle innovazioni dell’intelligenza artificiale».

Il Kilometro Rosso luogo «simbolico»

La scelta del Kilometro Rosso come luogo per la protesta di venerdì è stata fatta per il «valore simbolico» del sito. «L’industria meccanica e le sue organizzazioni hanno deciso di restare sorde alle richieste dei lavoratori, nonostante l’alta adesione allo sciopero di gennaio. Per questo, abbiamo scelto di mandare un segnale forte, intensificando la nostra mobilitazione, scegliendo un luogo non casuale, dove sono rappresentate tutte le aziende bergamasche, alle quali chiederemo di intervenire per invertire la rotta, perché i metalmeccanici, che a Bergamo sono più di cinquantamila, hanno il diritto di rinnovare il proprio contratto nazionale, e al suo interno intervenire per alzare il salario e affrontare il tema dei diritti per tutti i lavoratori».

«È necessario far capire alle imprese - hanno concluso Fantini, Agazzi e Lollio - che bisogna riaprire il negoziato. I metalmeccanici devono rinnovare il loro contratto e per questo il nuovo pacchetto di 8 ore di sciopero, che si svolgerà nel mese di febbraio, ha bisogno della più ampia adesione da parte di tutti lavoratori. Dobbiamo, insieme, conquistare un vero negoziato e ottenere il contratto nazionale».

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