Termovalorizzatore della Montello: si allarga ulteriormente il fronte del no
Anche Albano e San Paolo d'Argon si dichiarano contrari al progetto. La sindaca di Bergamo Carnevali: «Comprendo le preoccupazioni dei cittadini»

Cresce l'opposizione al progetto del nuovo termovalorizzatore della Montello Spa, azienda che si sviluppa su un'area industriale di circa 450 mila metri quadrati nell'omonimo paese. Con l'avvicinarsi della conferenza dei servizi, fissata per il 21 maggio, altri comuni si sono uniti al fronte del no.
I nuovi oppositori
Durante il Consiglio comunale tenutosi venerdì 28 febbraio, il sindaco di Albano Sant'Alessandro, Gianmario Zanga, si è detto contrario al progetto: «La Lombardia, con 12 termovalorizzatori, presenta già una sovracapacità di trattamento dei rifiuti. Pur inviando tonnellate di rifiuti in discariche fuori regione, importa molte più tonnellate dal centro-sud. Non necessita di nuovi impianti».
Stessa posizione ribadita dal sindaco leghista di San Paolo d'Argon, Graziano Frassini, riportata dal Corriere Bergamo: «Porterò alla conferenza dei servizi il mio no netto, dovuto anche alle preoccupazioni dei cittadini. È doveroso che Provincia, Arpa e Ats facciano la loro parte».
Aria già compromessa
La principale preoccupazione riguarda la qualità dell'aria: «Siamo attraversati da due statali sempre trafficate, stazione e aeroporto - replica Zanga -. La situazione è critica e non consente altri fattori di aggravio. Pur nel rispetto della Montello, la salute dei cittadini è prioritaria».
La posizione di Bergamo
La sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, si schiera con i cittadini: «Comprendo le preoccupazioni per un impianto imperniato su una clausola derogatoria inserita nelle norme del piano regionale di gestione dei rifiuti. Il parere ambientale deve essere rigoroso e il monitoraggio costante».
Più diretta l'assessora all'Ambiente e co-portavoce provinciale di Europa Verde, Oriana Ruzzini: «La Montello dovrebbe potenziare il riciclo e non costruire un inceneritore in un'area paesaggisticamente così delicata». Contrari anche il PD, con il segretario provinciale Gabriele Giudici che parla di «peggioramento della qualità dell'aria». Diretta pure la posizione del M5S, che definisce l'opera «un grave attentato alla salute pubblica».
Intanto, diversi sindaci stanno sottoscrivendo una lettera della loro collega di Cenate Sopra, Claudia Colleoni, per chiedere un incontro al presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, prima della conferenza dei servizi. Un anno fa, 41 sindaci avevano già espresso il loro no all'inceneritore, senza le firme di Albano e San Paolo d'Argon che oggi si sono uniti all'opposizione.
Inceneritori, aereoporto etc.. qualità dell'aria Bergamo ed in Lombardia già tra le peggiori al mondo. Ma sono cose che sappiamo già tutti.. solo una questione soldi per pochi sulla pelle dei cittadini. Possibile che non basta mai ?
@Maurizio: il termovalorizzatore di Brescia con il calore tratto dall'incenerimento alimenta il teleriscaldamento di qualche quartiere e immette energia elettrica in rete; il termovalorizzatore della Montello è a scopo solo della proponente perché il calore e l'energia elettrica è per l'autoconsumo della società stessa, ma sottrarrà una parte dei residui dei rifiuti trattati agli altri inceneritori della zona che per ottimizzare il loro funzionamento saranno costretti ad "importare" altri rifiuti extra regionali.
Sembra la fotocopia della Dalmine-Treviglio: nessuno vuole un termovalorizzatore (follia pura in un territorio già molto compromesso e in presenza di altri termovalozzatori in zona) ma la regione spinge per farlo: pur di far girare soldi ci vogliono tutti asfissiati.
Come ampiamente spiegato e ribadito negli articoli e nella documentazione disponibile, a Bergamo e provincia esistono già due termovalorizzatori, mentre in Lombardia ve ne sono ben 12, ampiamente sufficienti a gestire i rifiuti residuali da smaltire non riciclabili.
Probabilmente i cittadini di Brescia sono degli imbecilli dato che hanno da più di 30 anni il termovalorizzatore?