L'idea

La difficile sfida di Confcommercio per far rinascere l'Antica Fiera di Bergamo

Si lavora a un progetto per riportare i negozi di vicinato tra il Sentierone e Città Alta. Fusini: «Chiediamo la partecipazione di commercianti e residenti»

La difficile sfida di Confcommercio per far rinascere l'Antica Fiera di Bergamo
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di Elena Esposto

I centri delle nostre città perdono sempre più negozi. Secondo l’analisi realizzata dall’Ufficio studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro studi Guglielmo Tagliacarne, negli ultimi dodici anni l’Italia ha perso oltre centoquarantamila attività commerciali, tra negozi al dettaglio e attività di commercio ambulante.

«La desertificazione commerciale si deve a diversi fattori - spiega Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo -. Per quanto riguarda il calo degli esercizi commerciali alimentari, conta molto la diffusione dei grandi e medi supermercati fuori dai centri urbani, ma ha avuto un peso anche la contrazione del potere d’acquisto, che ha portato sempre più famiglie a rivolgersi ai discount. Sul settore non alimentare, invece, impatta tantissimo il commercio elettronico».

La buona notizia è che tra le 122 città considerate nello studio, Bergamo è una delle più resilienti. Nonostante la battuta di arresto della pandemia, la crisi energetica seguita all’invasione russa dell’Ucraina e l’aumento degli affitti, con solo un negozio su cinque chiuso tra il 2012 e il 2024 è la città lombarda meno soggetta alla desertificazione commerciale, la quinta del Nord - dopo Imperia, Cuneo, Bolzano e Pordenone - e si colloca ventiquattresima nella classifica nazionale.

Nell’ultimo anno, secondo i dati di Confcommercio Bergamo, a fronte di 1.658 imprese che hanno chiuso, 2.859 hanno aperto i battenti. Il saldo positivo di 1.201 nuove imprese si è registrato soprattutto nel settore dei servizi alla persona e nelle attività legate al turismo. «Quello a cui assistiamo è un cambio epocale degli stili di consumo - continua Fusini -. Oggi magari la gente compra meno vestiti e calzature, ma preferisce spendere di più per il turismo o la ristorazione».

Tuttavia, in alcune zone del centro di città bassa l’assenza delle attività commerciali si sente; sono scomparsi molti negozi di vicinato e le difficoltà economiche e le scarse prospettive non favoriscono il ricambio generazionale. Per contrastare il fenomeno (...)

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