Samantha, la first lady erede d'un re che ha fatto vincere David Cameron

Come Obama e Michelle. Più in piccolo (e parlando di Bergamo) come Giorgio Gori e Cristina Parodi. Anche la “coppia di governo” inglese ha festeggiato la vittoria alle elezioni con una loro foto che li ritrae mentre si abbracciano, felici come una Pasqua. David Cameron e la moglie Samantha Gwendaline Sheffield in Cameron, o più semplicemente “Sam Cam” (come l’hanno soprannominata i simpatici quotidiani d’oltremanica), hanno vinto. Certo, il primo ministro resta lui, il Conservatore più Laburista su piazza, ma se è riuscito a portare a casa un altro quinquennio a Downing Street, nonostante il nefasto pronostico dei sondaggi, il merito è anche di "Sam Cam". In Inghilterra, prima dell’8 maggio, in pochi avevano il coraggio di dirlo apertamente. Ma dopo quella foto, twittata a tempo zero da Cameron, e il saluto davanti a casa (almeno per altri 5 anni) fasciata in quell’abito blu Cina che «solo lei avrebbe potuto indossare», anche i seriosi inglesi hanno dovuto ammetterlo: Cameron ha vinto (anche) perché sua moglie piace agli inglesi più di quella Ed Miliband. L’ha ammesso, un po’ a denti stretti, perfino il commentatore politico del Guardian, dichiaratamente schierato per Milliband: «Quel bacio dice tutto. E seppur molti di noi odino i Conservatori, a molti di noi piace Cameron».
Here's to a brighter future for everyone. pic.twitter.com/EeN0YFAvBm
— David Cameron (@David_Cameron) 8 Maggio 2015
Samantha è stata l’arma segreta con cui il primo ministro inglese uscente ha saputo conquistarsi altri 5 anni di mandato, probabilmente l’arma che ha sparigliato la concorrenza e portato ai Conservatori la netta vittoria. Anche perché la famiglia Cameron, seppur con tutti i suoi difetti, piace molto di più della famiglia Milliband, un po’ snob e fintamente buonista, con quell’Ed talmente intellettuale da non saper mangiare neppure un hot-dog e quella Justine che combatte nei fori per un ambiente più pulito. Samantha, con la sua nota discendenza nobiliare, il suo amore per la moda (di lusso) e l’invidiabile eleganza, ha vinto.
Questione di sangue blu. Samantha Cameron, all’anagrafe Samantha Gwendoline Sheffield, nasce nel 1971 da Annabel Lucy Veronica Jones e Sir Reginald Sheffield, baronetto e diretto discendente (di ottava generazione) del re Carlo II d’Inghilterra. Andando a spulciare il suo albero genealogico ci si imbatte in così tanti titoli e personalità importanti per il governo inglese, che alla fine ci si perde. Da buona figlia di un baronetto ed erede di un re, Samantha è cresciuta nella tenuta di famiglia a Normanby Hall, nei pressi di Scunthorpe. Lontano dalla caotica vita cittadina, immersa nella campagna inglese: 120 acri di terreno per fare ciò che voleva. Ha studiato in scuole private e poi Belle Arti alla University of the West of England.
La storia d’amore tra lei e David Cameron è una di quelle che affollano gli ombrelloni d’estate nelle pagine dei romanzi rosa. Merito della sorella di David, Claire, che conobbe a scuola Samantha. Le due divennero amiche per la pelle e David, da buon fratello maggiore, perse la testa per quella ragazza così elegante e affascinante. Allora, lei, aveva 16 anni e lui, invece, 20. Galeotto fu poi un viaggio della famiglia Cameron in Toscana, in cui Claire decise di invitare anche l’amica Samantha. Da allora David e Sam divennero inseparabili. Il fatidico “sì” è arrivato l’1 giugno 1996, cinque anni prima che Cameron decidesse di seguire le orme di molti avi di Samantha e diventasse deputato.
Ombra silenziosa, ma appariscente. Fino al 2010, Samantha lavorò come direttrice creativa di Smythson in Bond Street, famoso indirizzo di cartoleria e oggetti di lusso a Londra. Del resto la first lady inglese ha deciso di non nascondere mai la realtà delle cose: era nata in una famiglia ricca, era ricca, perché dover fingere il contrario? Questa sua sincerità ha evitato che venisse descritta come una donna snob e con la puzza sotto il naso, anche perché non è mai sembrata questo tipo di donna. Certo, il Guardian ha spesso premuto su questo pulsante, prendendo in giro l’agiatezza ereditaria di “Sam Cam” con addirittura una rubrica settimanale, intitolata Il diario di Samantha. Ma lei la prendeva sul ridere e di certo non ha cambiato le sue abitudini e il suo stile di vita per evitare facili battute. Chi la conosce parla di una donna dolce, ma sempre presente dietro ogni decisione importante del marito. Pubblicamente è sempre uno e due passi indietro rispetto a lui, ma in realtà non si riesce a non notarla. Un’ombra appariscente, che il primo ministro inglese stima e, soprattutto, in cui si rifugia nei momenti di difficoltà.
«Tutti i problemi, ora, sono insignificanti». Questa è probabilmente la frase più famosa di Samantha Cameron, o meglio, la più famosa tra le poche dichiarazioni che ha rilasciato alla stampa negli ultimi 5 anni. Ed è una frase che fece molto clamore: era riferita, infatti, alla morte di Evan, primogenito di lei e David, morto all’età di 6 anni nel 2009 in seguito a una grave crisi epilettica causata dalla sindrome di Ohtahara, da cui era affetto. In un’intervista, l’unica cosa che disse sulla tragedia, fu: «Quando si sopravvive alla morte di un figlio, tutti i problemi della vita appaiono insignificanti». Sarà per questo che, nelle foto che la ritraggono, appare sempre tranquilla, rilassata, nonostante le difficoltà di dover crescere tre figli (Nancy, 11 anni, Elwen, 9, e Florence, 4) sotto i riflettori e con un marito molto assente. Al momento non pensa di tornare a lavorare, ma non lo esclude in futuro. Le priorità, al momento, sono altre.



British Prime Minister, and leader of the Conservative Party, David Cameron, and his wife Samantha Cameron speak to members of the public as they walk around the Wells May Day Fete Monday May 4, 2015 in Bath, England. Campaigning is intensifying as the election enters it's last few days before voting begins on May 7, 2015. (Dan Kitwood/Pool Photo via AP)

Britain's Prime Minister and leader of the Conservative Party David Cameron is joined by his wife Samantha during a campaign visit to a home building scheme in Lancaster, England, Wednesday, May 6, 2015. Britain's political candidates are campaigning all across Britain in search of votes ahead of the May 7 General Election. (Toby Melville/Pool photo via AP)

Britain's Prime Minister and Conservative Party leader David Cameron and his wife Samantha arrive to vote at a polling station in Spelsbury, England, as they vote in the general election, Thursday, May 7, 2015. Polls have opened in Britain's national election, a contest that is expected to produce an ambiguous result, a period of frantic political horse-trading and a bout of national soul-searching. (AP Photo/Alastair Grant)



Britain's Prime Minister David Cameron and his wife Samantha arrive back in Downing Street in London Friday, May 8, 2015. Cameron's Conservative Party swept to power Friday in Britain's Parliamentary elections winning an unexpected majority. (AP Photo/Alastair Grant )
Cosa piace di lei. È bella, elegante, alla moda e sicura di sé. Non è difficile capire il motivo per cui piaccia tanto Samantha agli inglese. Fa beneficenza (è legata sia a Save The Children che al Lullaby Trust), si fa vedere negli outlet, gira per Downing Street in monopattino, ma nelle occasioni pubbliche al fianco del marito indossa abiti Preen da 1.200 euro e ama cenare al Mark’s Club in Charles Street, zona Mayfair, dove hanno festeggiato la recente vittoria alle urne e dove, secondo la guida Zagat, se vi chiedete quanto costi un piatto significa che non potete permettervelo. È anche questa sincerità nei fatti, più che nelle parole, a piacere agli inglesi. Che, probabilmente, in quel bacio hanno visto tutto questo e, prima, hanno anche votato tutto questo.