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De Roon, Toloi e Djimsiti: è il momento che i "capitani" della Dea facciano quadrato

Lo spogliatoio di Zingonia è una fortuna per il mondo nerazzurro: ci sono giocatori chiave che sanno benissimo cosa significhi lottare per questa maglia

De Roon, Toloi e Djimsiti: è il momento che i "capitani" della Dea facciano quadrato
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di Fabio Gennari

Nei momenti più complicati, sono gli uomini forti che devono tenere la barra dritta. L'Atalanta ne ha parecchi, leader silenziosi che sanno come farsi sentire e seguire con l'esempio e con lo spirito giusto da mettere in campo per remare tutti assieme verso l'obiettivo.

Anche domenica (6 aprile), contro la Lazio, si è visto chi ha cercato di spingere e di dare quel qualcosa in più nel momento in cui nulla sembrava girare per il verso giusto. Ragazzi che, in campo ma anche nello spogliatoio, sono molto preziosi.

Marten de Roon, Rafa Toloi e Berat Djimsiti sono i tre capitani che di solito indossano la fascia, in base a chi gioca. Loro, ma anche Pasalic, Kolasinac e Zappacosta, hanno esperienza importante e si mettono sempre al servizio dei compagni per cercare di condurre la barca nel porto sicuro (e scintillante, sotto tanti punti di vista) della qualificazione alla prossima Champions. L'esempio di giocatori così, per i ragazzi più giovani, è determinante.

Soprattutto chi gioca in attacco deve prendersi qualche rischio, tentare giocate e conclusioni che, nel momento in cui non arrivano con continuità e incisività, possono far venire il classico "braccino corto". Se i leader dello spogliatoio spingono forte nella stessa direzione e coinvolgono i calciatori con meno personalità, diventa tutto - almeno sulla carta - più semplice. Ultimo dettaglio, determinante: de Roon, Djimsiti e Toloi hanno collezionato, tutti assieme, 980 presenze con la maglia nerazzurra. Loro più di tutti sanno bene come si fa.

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