Il riconoscimento

Il Salame di Caravaggio ottiene la certificazione De.Co. Michì e Ravioli di Masano ancora in attesa

A presentare il prodotto giovedì 10 aprile al "Podere Montizzolo" è stato il presidente del Consiglio comunale Carlo Mangoni

Il Salame di Caravaggio ottiene la certificazione De.Co. Michì e Ravioli di Masano ancora in attesa
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Dopo la Polpetta di Vidalengo, arriva l'etichetta De.Co. anche per il Salame di Caravaggio, che ne certifica la produzione di origine comunale: il "battesimo" del prodotto è avvenuto lo scorso giovedì 10 aprile, al "Podere Montizzolo".

La cerimonia al podere

«Oggi presentiamo il Salame di Caravaggio - ha esordito quasi emozionato il presidente del Consiglio comunale Carlo Mangoni, leader della lista civica di minoranza "Caravaggio popolare e solidale"».

L'anima ispiratrice di questo progetto, come riportato da PrimaTreviglio, è stato Donatello Merigo, che ha ospitato l'evento al podere. Qualche anno fa, lui che fa l'allevatore e poi trasforma le carni suine in questo prodotto, ha spinto il Comune a valorizzarlo, dal momento che la città, oltre che per il pittore Michelangelo Merisi e per il Santuario di Santa Maria del Fonte, è famosa anche per la storia e la cultura che vanta in campo agroalimentare.

«Noi abbiamo pensato in grande: durante la scorsa campagna elettorale infatti, abbiamo inserito nel nostro programma la proposta di valorizzare il settore e i suoi prodotti tipici, come il salame: non a caso i caravaggini nella Bassa sono conosciuti come i 'purselì de Careàs' - ha proseguito Mangoni -. Questo anche nel contesto di un periodo storico in cui i nostri territori ci sembravano svenduti alle infrastrutture e alle logistiche, senza ritegno, solo per costruire e guadagnare.

Ci siamo prefissati di fare in modo che Caravaggio non diventasse terra di conquista di qualcuno ma avesse uno sviluppo omogeneo, basato sulla sua storia e sulle sue tradizioni, che rispecchiasse la cultura dei caravaggini». Ecco che allora si è pensato al salume tanto apprezzato, a cui è stato dato un nome, il più semplice e immediato, e un marchio.

«Sono doverosi i ringraziamenti al sindaco Claudio Bolandrini, con il quale abbiamo stretto un'alleanza sulla base di un programma, tra cui la valorizzazione del settore agroalimentare caravaggino - ha concluso -, ed è stato di parola. Grazie a tutta la Giunta e agli uffici comunali, che hanno collaborato appieno, appassionandosi al progetto, in particolare la responsabile del Suap, Claudia Fagioli ha letto il disciplinare e ci ha messo l'anima per arrivare in tempo a questa presentazione».

La De.Co per altri prodotti

L'obiettivo, ha spiegato Mangoni, è tutelare il prodotto, gli allevamenti suini (ma anche bovini e aumentare la redditività degli allevatori e dei trasformatori. Ma anche difendere l'ambiente, evitando le cementificazioni fatte solo per speculare, e dare impulso all'economia locale nel commercio e nella ristorazione. Tra i presenti, c'era il consigliere comunale di "Caravaggio popolare e solidale" Mauro Colpani, il presidente del Distretto urbano del commercio di Caravaggio Simone Tironi e Maria Grazia Bianchi in qualità di membro dell'"Associazione Terre del Caravaggio". Assente, perché all'estero, l'assessore al Commercio Juri Cattelani.

Merigo ha già proposto anche un altro prodotto su cui lavorare: i michì, panini che si facevano un tempo la domenica al Santuario con un pane tipico di Caravaggio. Un'altra specialità in pole position sono poi i ravioli di Masano. In merito agli altri due prodotti storici, ha fatto sapere Cattelani di rientro dall'estero, la speranza è di poter riconoscere la De.Co. entro l'anno. Nel frattempo è sempre aperta la possibilità per i produttori del territorio di proporsi per la valutazione.

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