Il “Campo de Fiori” di Ponte Nossa: quando il calcio non è priorità, ma inno di pace
Da alcuni anni il Centro Sportivo non viene utilizzato per l'attività agonistica. Trionfano foglie di cicoria e tarassaco. Il sindaco Mazzoleni: «Stiamo valutando un uso alternativo a quello agonistico»

di Giambattista Gherardi
Una distesa gialloverde che lascia ammirati, a pochi passi dalla trafficatissima statale della Valle Seriana. È un’immagine bucolica e per certi versi poetica quella del campo di calcio del Centro Sportivo di Ponte Nossa, di proprietà comunale, da alcuni anni non utilizzato a scopo agonistico.
La primavera si è presa con garbo il proprio spazio, a dispetto di campi sintetici ipertecnologici o manti erbosi da curare quotidianamente per garantire un terreno di gioco in perfette condizioni. Qui ad aver partita vinta sono state le foglie di cicoria, i fili d’erba ed i fiori di tarassaco.
“Il campo – spiega il sindaco Stefano Mazzoleni - non viene utilizzato a scopo agonistico da alcuni anni. In paese gli appassionati di ogni età utilizzano il campo dell’Oratorio, dotato di manto sintetico. Nel nostro programma amministrativo abbiamo ipotizzato di trovare per quest’area una destinazione alternativa, che consenta di godere appieno di un’area verde che, unita al vicino campo a sette da riscaldamento, è di importanti dimensioni».
Purtroppo tutte le risorse comunali sono state impegnate lo scorso anno dai danni subiti per la tromba d’aria del 21 giugno, quando la copertura della scuola e di un’altra struttura comunale sono state letteralmente divelte.
Riportare alla piena agibilità la struttura scolastica entro il successivo 10 settembre è stata una priorità che ha impegnato tutte le risorse disponibili, che ora con coperture assicurative e contributi stanno rientrando.
«Abbiamo però lasciato in stand by per un anno gli altri progetti - continua il sindaco - fra cui quello per la nuova destinazione del campo di calcio. Dobbiamo completare le approfondite valutazioni messe in atto, che tengono conto anche della vicinanza della pista ciclabile, della necessità di un’area parco per famiglie e dell’opportunità di mettere in sicurezza le attrazioni del Luna Park che ogni anno viene installato in paese in occasione della Festa dell’Apparizione».
«Sicuramente - prosegue Mazzoleni - non ipotizziamo un intervento che preveda nuove strutture in calcestruzzo, in modo che il ripristino del campo e dell’eventuale attività agonistica sia di nuovo possibile in futuro».
Per ora hanno la meglio il tarassaco e la poesia di un “Campo de’ Fiori” che pare ricordare la celebre canzone di Antonello Venditti del 1974, scritta dopo aver ricevuto una denuncia di villipendio per "A Cristo". Quest'ultimo era un inno alla pace, un invito a Gesù Cristo urlato negli anni delle guerre d‘Irlanda, del Vietnam e di Palestina. Assolutamente, e purtroppo, di stretta attualità.
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