Il rientro di Kossounou è stato ottimo, ora cinque partite per capire il suo futuro con la Dea
Appena tornato disponibile, a San Siro il numero 3 della Dea ha dimostrato di essere un elemento che può tornare utilissimo alla causa

di Fabio Gennari
Il rientro di Odilon Kossounou è avvenuto oltre tre mesi dopo l'intervento al tendine cui è stato sottoposto a Barcellona nel mese di gennaio. L'ivoriano ha rivisto il campo nella mezz'ora finale di Milan-Atalanta e ha fatto vedere ottime cose. Si è ben disimpegnato, ha lavorato sull'uomo sia cercando l'anticipo, sia accettando l'uno contro uno in campo aperto, ma anche cercando, con movimenti e finte, di tagliare fuori dalle giocate dei rossoneri il suo diretto avversario e concedendosi pure qualche sortita offensiva.
Che il ragazzo sia forte ormai è chiaro a tutti, ma le prossime cinque partite contro Lecce, Monza, Roma, Genoa e Parma serviranno per capire un po' di più delle sue condizioni fisiche.
Il motivo è chiaro: per mettere sul piatto i 25 milioni di euro del suo riscatto servono garanzie, soprattutto sul piano fisico, visto che calcisticamente il ragazzo non si discute. E dopo i 5 milioni di euro spesi per il prestito dal Bayer Leverkusen, la partita del futuro è aperta. Anzi, apertissima.
Il valore, come detto, non si discute, mentre la tenuta atletica ha bisogno di conferme e c'è anche da valutare quanto tempo prendersi per capire se è tutto ok. In questo momento, ogni pista va tenuta aperta: dal rinnovo del prestito al riscatto, è difficile capire cosa accadrà. Di certo, Kossounou è un giocatore forte e questi profili sono complicati da trovare.