La ricostruzione

Scontri durante il corteo del 25 aprile a Bergamo, sette agenti di polizia lievemente feriti

La Questura ha fornito una dettagliata analisi di quanto avvenuto con i militanti pro Palestina durante le celebrazioni della Liberazione

Scontri durante il corteo del 25 aprile a Bergamo, sette agenti di polizia lievemente feriti
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La Questura di Bergamo ha ricostruito passo passo le tensioni che ci sono state la mattina di oggi (venerdì 25 aprile), in centro città, durante il corteo per i festeggiamenti dell'80° anniversario della Liberazione, alla quale hanno partecipato circa cinquemila persone.

Le prime tensioni

Stando alla ricostruzione delle autorità, già alle 9 (cioè un'ora prima circa dell'avvio del corteo) i militanti della Rete di Bergamo per la Palestina avevano raggiunto piazzale Marconi, punto di partenza della manifestazione, «con il chiaro intento di sostituirsi alle autorità in testa al consueto corteo istituzionali». La situazione sembrava essere rientrata dopo un confronto tra esponenti del comitato organizzatore e alcuni manifestanti.

Alle 10 la marcia è iniziata e dopo appena un centinaio di metri, purtroppo, le forze dell'ordine sono dovute intervenire. Una cinquantina di militanti pro Palestina, infatti, si sono staccati dal gruppo e hanno raggiunto la brigata ebraica dell'Associazione Italia-Israele, guidata da Carlo Saffioti. Gli agenti sono dovuti intervenire per evitare l'aggressione.

Lo scontro e il fermato

Un vero e proprio scontro - seppur di lieve entità - è però avvenuto poco dopo, all'altezza di Porta Nuova, quando lo stesso gruppetto di manifestanti s'è piazzato in mezzo alla strada per bloccare l'avanzata del corteo e, in particolare, della brigata ebraica. È lì che un uomo, col volto coperto dalla kefiah, brandendo un'asta «minacciosamente», s'è reso protagonista di atteggiamenti «oltremodo aggressivi», arrivando anche a colpire un funzionario di polizia.

A quel punto, il soggetto è stato bloccato, isolato e accompagnato in Questura, dove è stato deferito in stato di libertà all'Autorità giudiziaria per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. In precedenza, mentre gli agenti portavano il fermato all'auto di servizio, una quarantina di manifestanti staccatisi dal corteo avevano circondato e aggredito gli agenti nel tentativo di liberare il soggetto. Anche in questo caso, è servita una piccola "carica" per disperdere i militanti.

I tentativi di raggiungere il palco

I quali si sono ricongiunti con il resto della Reta di Bergamo per la Palestina dentro al corteo. Passando da via Mario Bianco, questi manifestanti si sono riuniti al corteo durante il passaggio in via Tasso, riuscendo a mettersi a capo dello stesso. Solo una volta in largo Belotti le forze dell'ordine sono nuovamente intervenute ridando la configurazione originaria al corteo, «deviando il percorso in via Sabotino per poi giungere in piazza Vittorio Veneto, ove le celebrazioni ufficiali avevano inizio regolarmente».

Purtroppo, anche durante i discorsi in piazza gli agenti sono dovuti intervenire per contenere i tentativi dei pro Palestina di raggiungere il palco. Nello specifico, spiega la Questura, «due gruppi distinti di antagonisti travolgevano la transennatura a presidio dell'area e cercavano il contatto con le forze di polizia, che operavano un respingimento reattivo».

Sette agenti «lievemente contusi»

A quel punto, mentre in piazza la cerimonia proseguiva, circa cento esponenti del gruppo pro Palestina ha improvvisato un corteo di protesta dal centro città fino a via Noli, sede della Questura, per dimostrare solidarietà al loro compagno precedentemente fermato. Sono rimasti in via Noli fino alle 13, ovvero quando l'uomo è stato lasciato andare.

La Questura conclude sottolineando come, durante i «contatti» con i manifestanti, sette agenti sono rimasti «lievemente contusi».

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