Chi era Flavio Mologni, 64enne morto sul sentiero per il rifugio Curò
Un escursionista preparato con grande esperienza. Chi lo conosceva lo ha descritto come una persona di cuore, generosa e sempre disponibile

Un uomo sempre buono e generoso, disposto ad aiutare a qualunque costo, Flavio Mologni. 64 anni, di Scanzorosciate, è morto nella mattinata di domenica 27 aprile a Valbondione, dopo una caduta in montagna.
Appassionato di montagna, bici e nuoto, c'era sempre per tutti
Mologni stava percorrendo il sentiero per il rifugio Curò, quando è scivolato in una zona impervia. Era insieme a amici e il fratello minore, Maurizio, che a L'Eco di Bergamo ha raccontato come il 64enne non fosse uno sprovveduto. Anzi: era un escursionista molto attento e aveva già affrontato vette impegnative.
Tra i suoi hobby anche la bicicletta e il nuoto. Chi lo conosceva lo ha descritto come una persona di cuore, generosa e sempre disponibile con tutti, attento alle fragilità degli altri. Sempre con il sorriso sulle labbra, nella vita così come nel lavoro (è stato, per 40 anni, alla Minifaber di Seriate) aveva la grande capacità di mettere sempre d'accordo tutti.
Ultimamente la sua grande passione era diventata la moto: con gli amici percorreva anche 600 chilometri al giorno. Cresciuto a Gavarno, frazione di Nembro, si era trasferito a Scanzorosciate dopo il matrimonio, ma il legame con il suo paese natale non si è mai spezzato.
Numerose le persone che, tra ieri e oggi, hanno raggiunto la Casa del Commiato di Seriate per rendergli un ultimo omaggio. Flavio lascia la moglie Cinzia, la figlia Valentina, la mamma Elisa e i fratelli, Maurizio e Lauretta. I funerali saranno celebrati oggi, lunedì 28 aprile, alle 15 nella chiesa parrocchiale di Scanzorosciate.