Adozioni a distanza: come funzionano e cosa c'è da sapere a livello fiscale

Adozioni a distanza: come funzionano e cosa c'è da sapere a livello fiscale
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Al giorno d'oggi, ognuno di noi può compiere gesti importanti che possono andare a migliorare le condizioni di vita delle persone in difficoltà. Uno di questi è l'adozione a distanza promossa dagli Enti del Terzo Settore: una forma di sostegno continuativo verso i bambini che si trovano in condizioni di povertà, le loro famiglie e le comunità in cui vivono.

Naturalmente, adottare un bambino a distanza è un viaggio straordinario anche per chi dona: un percorso che porta alla consapevolezza di aver inciso concretamente sulla vita di un essere umano. Scopriamo nel dettaglio come funziona, anche dal punto di vista fiscale.

Adozioni a distanza: le iniziative per sostenere i bambini del Sud del Mondo

Con un'adozione a distanza è possibile favorire l'accesso a beni essenziali come cibo, acqua potabile, cure mediche e istruzione, nonché andare a contrastare quei fenomeni – tra cui il lavoro minorile, i matrimoni precoci e l’abbandono scolastico – che negano ai più piccoli il fondamentale diritto all’infanzia.

Le iniziative degli Enti del Terzo Settore offrono quindi ai bambini dei Paesi del Sud del Mondo opportunità che altrimenti sarebbero loro negate, donando al contempo la speranza di vivere in un futuro libero da emarginazione, povertà e disuguaglianze.

Un’adozione a distanza permette inoltre di creare un legame affettivo unico con il bambino, che si consolida anche grazie alla ricezione periodica di lettere, disegni e fotografie.

Detrazioni e deduzioni delle donazioni per l'adozione a distanza

Dal punto di vista fiscale, le donazioni per le adozioni a distanza con gli Enti del Terzo Settore sono sia detraibili che deducibili

Nello specifico, secondo quanto sancito dalla normativa vigente su adozione a distanza e detrazioni, la detrazione dall'imposta lorda dichiarata ai fini IRPEF è disponibile per le persone fisiche ed è possibile per una quota pari al 30% della donazione sostenuta, fino a un importo complessivo massimo di 30 mila euro all'anno. 

Per quanto riguarda invece le deduzioni, la legge attualmente stabilisce che gli importi sono deducibili nel limite del 10% del reddito complessivo netto dichiarato del donatore, una possibilità che vale sia per le persone fisiche sia per le imprese e gli enti soggetti all’IRES.

Qualora la deduzione sia superiore al limite del 10%, tutto ciò che eccede tale tetto, e che quindi risulti non goduto, potrà essere recuperato nei periodi di imposta successivi - fino a quattro anni al massimo e fino al limite dell'ammontare - incrementando l'importo deducibile dal reddito complessivo.

Cosa fare per beneficiare di detrazioni e deduzioni fiscali

Per beneficiare della deducibilità o detraibilità delle donazioni, i versamenti devono essere eseguiti unicamente attraverso strumenti di pagamento tracciabili. Tra questi, il bonifico bancario, il bollettino di conto corrente postale, la carta di credito e l'assegno non trasferibile, ricordando di conservare accuratamente la documentazione attestante il versamento effettuato.

Naturalmente, le agevolazioni non sono cumulabili, di conseguenza, la scelta fra detrazione e deduzione deve essere effettuata in base alla propria situazione fiscale. 

Per individuare la scelta più indicata, può essere utile affidarsi al supporto di un commercialista o di un Centro di Assistenza Fiscale (CAF), che saprà valutare al meglio come procedere in ogni situazione.

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