Dal prossimo 28 maggio, Poste Italiane ridurrà drasticamente il numero dei portalettere operativi al Centro di recapito di via Buttaro, a Bergamo.
Gli attuali 47 addetti saranno ridotti a 33, con conseguenze sul servizio nella città e nei comuni limitrofi di Orio al Serio, Grassobbio, Azzano San Paolo, Ponteranica, Sorisole, Torre Boldone, Ranica e Villa di Serio.
Troppo lavoro per pochi addetti
«I portalettere dovranno coprire territori più ampi – spiega Alessandro Esposito, Slc Cgil Bergamo – con maggiori distanze da percorrere e volumi di lavoro in aumento, in un contesto già reso difficile dalla distribuzione a giorni alterni. Poste continua a dichiarare che la corrispondenza cartacea è in calo, ma quasi tutti i prodotti oggi richiedono tracciatura via palmare e gestione delle raccomandate. Un’organizzazione così ridotta solleva inevitabili preoccupazioni anche sul piano della sicurezza psicofisica per chi lavora».
Il sindacato chiede un confronto urgente con l’azienda: «Non si possono fare tagli su un servizio pubblico essenziale. Serve una discussione vera sulle prospettive del recapito e sul rispetto dei diritti di chi garantisce ogni giorno questo lavoro».
A rischio il servizio
Alla denuncia si unisce Federconsumatori Bergamo, che evidenzia le ricadute sulla cittadinanza: «Questa riduzione rischia di compromettere la puntualità della consegna della corrispondenza – dichiara il presidente Christian Perria -, creando disagi soprattutto a chi riceve ancora bollette, raccomandate o comunicazioni importanti su carta. Sono tanti i cittadini che, per ragioni di età o condizione sociale, non hanno gli strumenti per digitalizzarsi. È fondamentale che venga garantito un servizio efficiente, ma senza che a pagare siano i lavoratori».