"Le Medichesse", presentato in Comune lo spettacolo con protagoniste le donne medico
L'obiettivo è quello di abbattere il "soffitto di cristallo" che ancora le ostacola nel raggiungere posizioni di leadership

Le Medichesse - Sempre cercando di essere là dove il mondo si muove è il progetto teatrale realizzato dall'associazione italiana Donne Medico, che andrà in scena al Centro congressi Giovanni XXIII domenica 25 maggio alle 15.30 (e in replica alle 18.30).
Presentato questa mattina, lunedì 19 maggio, nella Sala Cavalli del Comune di Bergamo, il progetto nasce con l'obiettivo di abbattere il "soffitto di cristallo" che ancora ostacola le donne medico nel raggiungere posizioni di leadership e intende contribuire alle trasformazioni socio-culturali, organizzative e professionali che mettono in discussione le convenzioni sociali e promuovono l’evoluzione della carriera femminile in abito sanitario.
Protagoniste cinque donne medico da tutta Italia
La rappresentazione mette in scena quindici donne medico provenienti da tutto il territorio nazionale, con i loro racconti intrecciati in una drammaturgia teatrale che dà voce a storie professionali e umane dal forte impatto emotivo. Diventeranno attrici, narratrici e danzatrici, hanno età diverse e specializzazioni differenti. Alcune svolgono la professione in ambito ospedaliero, altre sul territorio, ma il comun denominatore è la passione per la medicina, intesa non solo come atto medico, ma come arte nella cura del malato.
«Il percorso di studi in medicina comporta 11 anni di vita tra laurea e specializzazione dedicati, dai 19 ai 30 anni, nella fase più importante anche per la vita personale, per questo richiede, soprattutto per le donne medico, grande passione e spirito di sacrificio - ha spiegato Fabiola Bologna, vicepresidente nazionale (ed ex presidente) della sezione di Bergamo Aidm -. Il messaggio che vogliamo dare alle nuove generazioni è proprio di scegliere questa strada per passione e portarla avanti con entusiasmo con la consapevolezza che ci saranno giorni difficili ma che tutelare la salute delle persone è l'obiettivo di studio e lavoro più bello del mondo».



Il progetto è stato ideato da Daniela Gianola, Fabiola Bologna e Silvia Barbieri in seguito alla partecipazione al laboratorio di scrittura autobiografica curato dalla scrittrice Adriana Lorenzi ed è realizzato grazie al contributo non condizionante di Gruppo Chiesi, Teva Italia, Life Clinic, Divercity, C- Spin, PlusLab e Vivai Ghezzi e il patrocinio del Comune di Bergamo, del ministero dell’Università e della Ricerca e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Bergamo.
Per riservare gratuitamente il proprio posto, basta collegarsi a questo link. L'entrata al teatro sarà su offerta libera, a sostegno dell'iniziativa.