Traffico sulla futura Bergamo-Treviglio, Autostrade Bergamasche ribatte a Legambiente
La società prova a smontare l'impianto metodologico usato dall'associazione e propone alcuni dati della ricerca Steer, da lei commissionata

Dopo la pubblicazione dei dati e della ricerca di Legambiente Bergamo, che partendo da questi attacca frontalmente la Bergamo-Treviglio definendola inutile, è arrivata la risposta di Autostrade Bergamasche, società incaricata della progettazione, costruzione e gestione del collegamento autostradale nord-sud tra Bergamo e Treviglio.
La società intende con questa ribadire e dimostrare il valore infrastrutturale dell'opera, nonché smontare l'impianto della ricerca di Legambiente, mettendone in luce quelle che ritiene essere delle falle di metodo e contenuto. Dall'altro lato, propone invece una ricerca finanziata da lei e dalla quale risulterebbe l'esatto opposto.
I problemi delle indagini
Spiegano dalla società: «Nel documento presentato dall'associazione, si fornisce una fotografia del traffico nelle ore di punta scattata grazie agli strumenti forniti da Google Maps, (l'analisi si poggia su dati rilevati da agosto a febbraio; sette mesi complessivi con agosto e dicembre di basso valore statistico in quanto molto più scarichi) ma non sono state valutate domanda complessiva (origini‐destinazioni), né le oscillazioni giornaliere e stagionali, né gli effetti di lunghi orizzonti temporali. È invece importante poter valutare uno studio di traffico completo che si basi sull'analisi di matrici O/D calibrate su migliaia di spostamenti reali, serie storiche pluriennali (2000–2023) per cogliere trend e stagionalità, modellazioni macrosimulative (Visum) con algoritmi di assegnazione e valutazione Geh, test di sensibilità su scenari 2027 e 2035 (Pil, popolazione, costi del tempo) e una valutazione economica dei benefici in termini di veicoli-ora risparmiati e riduzione delle emissioni».
Autostrade spiega inoltre che la loro ricerca, condotta da Steer una delle più importanti realtà a livello mondiale, ha applicato una metodologia considerata più complessa e completa in quanto riproduce «la dinamica della rete sotto carico, valutando i benefici infrastrutturali reali e misurando in modo trasparente gli impatti sociali ed economici». Di questa stessa ricerca erano stati diffusi dei dati solo qualche settimana fa da L'Eco di Bergamo.
4 milioni di veicoli-ora in meno
La società tiene a precisare come dalla ricerca da loro condotta emergano due dati importanti. Innanzitutto, «la nuova infrastruttura ridurrà di quattro milioni di veicoli-ora il carico sulla viabilità ordinaria rispetto allo scenario di non realizzazione. Inoltre, «Ci sarà una riduzione delle emissioni in atmosfera, dell’incidentalità e del tempo di percorrenza. Di conseguenza un miglioramento della qualità della vita per chi quotidianamente attraversa il territorio – si impiegheranno 8-10 minuti al massimo per percorrere i 15,6 km da Bergamo (Stezzano) a Treviglio rispetto alla viabilità ordinaria. Gli utenti avranno la possibilità di “usare” quel tempo risparmiato per altre e più proficue attività, personali o lavorative».
I difetti della ricerca
Continuano poi a criticare la ricerca di Legambiente, in quanto basata su dati estratti da Google Routes o da rilievi puntuali. Usare solo questi due indicatori, secondo Autostrade, «significa ignorare la complessità della mobilità reale e negare i vantaggi misurati con strumenti scientifici riconosciuti». Non solo, continuano: «Legambiente non può simulare l'effetto di un più trenta per cento di traffico entro il 2030, né misurare benefici come il risparmio di veicoli-ora o la riduzione delle emissioni. Il report Steer costruisce scenari al 2027 e al 2035, con test di sostenibilità su Pil, consumi, crescita demografica e valore del tempo, fornendo dati a supporto di decisioni strategiche».
Conti in sospeso con Ance e non solo
Autostrade coglie anche l'occasione per togliersi qualche sassolino dopo che nell'ultima assemblea dei soci che prevedeva anche l'elezione di un nuovo Cda e la presentazione del bilancio, i due punti avevano ricevuto l'astensione di molti, tra i quali anche Ance, che ha spiegato la decisione rivelando che non c'era stata abbastanza comunicazione sulle nomine e sul progetto. La società: «Autostrade Bergamasche non ha mai ricevuto una richiesta specifica di informazioni prima dell'ultimo Cda, ma conferma la massima volontà di dialogo e confronto, nel rispetto del valore di un’opera di certo interesse pubblico, strategica per il territorio e coerente con gli obiettivi di sviluppo della provincia di Bergamo».
16 kilometri un autostrada ? Che geni abbiamo in Regione...
Bravo Alberto hai capito bene
Praticamente dei benefattori! In tutto il resto d'Italia se c'è bisogno di 16 km di strada esistono gli enti pubblici; qui invece dei privati stanno spingendo moltissimo per fare una strada privata. Spingeranno per aumentare il traffico e massimizzare i profitti cementificando con logistiche e altro tutto intorno; poi se con i salatissimi pedaggi non torneranno i conti ci saranno i contribuenti pronti a rifondere l'investimento. Con la Regione complice di tutto questo!