Lingua madre

Le oscure profezie meteo del “dé d’l’Assènsa” in bergamasco

Un modo divertente per capire se dovremo costruire un’Arca o comprare un condizionatore guardando al tempo che fa il 29 maggio

Le oscure profezie meteo del “dé d’l’Assènsa” in bergamasco
Pubblicato:

Di Ezio Foresti*

Nella nostra tradizione esiste un appuntamento tra il meteorologico e il divinatorio che dovrebbe darci indicazioni sulla presenza o meno di precipitazioni nel prosieguo della stagione. Ultimamente, sospesi come siamo tra siccità e alluvioni, ogni anno attendiamo con ansia ancora maggiore ol dé d’l’Assènsa, o de la Sènsa, il giorno dell’Ascensione, per capire se dovremo costruirci un’arca o correre ad acquistare un condizionatore.

Sfogliando tra i vari proverbi dedicati all’occasione, raccolti nel volume “1000 proverbi Bergamaschi” di Martino Compagnoni e Vittorio Mora, troviamo numerose conseguenze nefaste, tutte riferite al mondo dell’agricoltura, che ci spingono a sperare in una giornata soleggiata. La parte più nota del detto recita: Se l’piöv ol dé d’l’Assènsa per quaranta dé a m’sé piö sènsa. Fin qui sembra tutto chiaro: se l’acqua cade dal cielo proprio in quella giornata, siamo attesi da una sorta di quaresima idrica. Che di per sé non sarebbe così grave, se non comportasse effetti davvero spiacevoli.

Se l’piöv ol dé de l’Ascensiù sö tri gré l’ne cala du; se l’fà sul o l’tira ènt i tri gré i diènta sènt spiega che la pioggia in questo giorno promette di danneggiare gravemente il raccolto del grano. Similmente, se l’piöv ol dé d’l’Assènsa s’fa la endömia co la brènta indica una vendemmia scarsa, perché la brènta è un contenitore della capacità di circa cinquanta litri.

Non va meglio con la frutta in genere, dato che Se l’piöv de l’Ascensiù töcc i fröcc i pèrd la so stagiù. C’è un rimedio a tutto questo sfacelo? Certo, ma occorre pensarci in tempo: a’ndà tri dé ‘n Rogassiù: formét, melgòt e öa a muntù.

È sufficiente quindi recarsi in processione fino ai confini del paese, con il prete che benedice le messi e i frutti, il lunedì, martedì e mercoledì che precedono la festa dell’Ascensione. Questa pratica, caduta ormai in disuso, è stata riesumata recentemente anche da noi per la siccità. Speriamo di non doverla ripetere per il motivo opposto.

*in memoria

Francesco Giuseppe

Bellissimi e veritieri, quasi sempre. I nostri vecchi la sapevano lunga, anche senza i cambiamenti climatici.

Marcello

Allora meno male che l'Ascensione non è oggi, ma giovedì prossimo.Sperem!