Osio Sotto vince la sua battaglia: vincolo archeologico sull'antica chiesetta di San Giorgio
Stop al parco fotovoltaico e ostacolo per la futura autostrada Bergamo-Treviglio. Il sindaco Quarti: «Per noi è un doppio risultato»

di Christian Tognoli
Una vittoria per il Comune di Osio Sotto (e per la tutela del suo paesaggio agricolo). Negli scorsi giorni la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, mediante decreto, ha disposto un vincolo archeologico indiretto, con conseguente obbligo di inedificabilità, sull’area campestre della contrada Saore, nei pressi del confine con i comuni di Levate e Verdellino.
La zona custodisce i ruderi dell’antica chiesina di San Giorgio, la cui esistenza è attestata al XV secolo (ma la cui origine è forse antecedente), e fu teatro, nel corso del Cinquecento, di un celebre episodio di allucinazione collettiva, allorché alcuni abitanti del luogo ebbero l’impressione di scorgere degli eserciti fantasma scontrarsi nella piana.
Ai giorni nostri, invece che un campo di battaglia, l’area avrebbe potuto ospitare un grande parco fotovoltaico, oltre a un tratto dell’autostrada Bergamo-Treviglio, il cui progetto era stato presentato lo scorso 22 maggio a Bergamo, alla presenza degli enti locali. Ma il decreto ha sparigliato le carte, soddisfacendo così le volontà del Comune di salvaguardare l’integrità paesaggistica della contrada.
«Si tratta di un vincolo importante, che toglie ogni dubbio al fatto che l’area vada tutelata», commenta il sindaco di Osio Sotto, Corrado Quarti. L’amministrazione comunale aveva bloccato in conferenza dei servizi il progetto della società Osio Green Srl, intenzionata a realizzare un ampio impianto fotovoltaico nella zona, che aveva in seguito adito il Tar: il Tribunale aveva sospeso il procedimento, in attesa della decisione della Soprintendenza.
«Nel mentre la società ha proposto di riaprire la conferenza con un nuovo progetto, ma abbiamo detto di no rimettendoci alla Soprintendenza (...)
Finalmente nell'articolo si parla di visioni allucinatorie! Altro che battaglie di cavalieri senza testa, la povera gente aveva fame e usciva di senno travisando la realtà.