Dissidi elettorali

Manifesti per il "sì" al referendum in Piazzale Alpini, il Comune: «Tutto in regola»

L'opposizione in Consiglio comunale aveva presentato un'interrogazione per chiedere se i messaggi all'evento della Cgil fossero leciti

Manifesti per il "sì" al referendum in Piazzale Alpini, il Comune: «Tutto in regola»
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Arrivano aggiornamenti "ufficiali" per la faccenda dei manifesti per il "sì" al referendum in Piazzale Alpini a Bergamo. Dopo che l'opposizione aveva infatti presentato un'interrogazione per chiedere se la promozione del voto favorevole a tutti i quesiti dell'appuntamento alle urne dell'8 e 9 giugno fosse lecita, è arrivata ieri (lunedì 30 giugno) la risposta dell'assessore ai Servizi demografici ed elettorali, Giacomo Angeloni.

Il quale, comunque, aveva già dato una prima risposta a mezzo stampa, quando interrogato sulla questione aveva detto che le autorizzazioni c'erano e la normativa era stata rispettata. Tuttavia, si sarebbe dovuto togliere o coprire tutto allo scoccare della mezzanotte.

L'interrogazione sui manifesti

Nel corso dell'evento conclusivo di ManiFesta della Cgil, nella serata del 6 giugno, durante il concerto dei Planet Funk erano stati esibiti i due grandi messaggi per la campagna referendaria. Poche ore prima, però, i consiglieri Alessandro Carrara e Alberto Ribolla (Lega), Ida Tentorio (FdI), Giulia Ceci (FI) e Andrea Pezzotta (Lista Pezzotta) avevano chiesto delucidazioni in Consiglio comunale.

In particolare si chiedevano, dato che, negli ultimi trenta giorni prima della chiamata alle urne, i manifesti e le affissioni sono consentite unicamente in determinati spazi, se quelli nello spazio del concerto rientrassero in quella categoria. Inoltre, se in regola gli esponenti dell'opposizione ne chiedevano l'immediata rimozione in seguito all'evento, domandando anche chi avesse finanziato l'iniziativa, quanto avesse speso e se fossero stati verificati gli accordi con la Cgil per un'eventuale subconcessione dell'area.

L'assessore: «Tutto in regola»

«Il Comune di Bergamo, conformemente alle pratiche adottate nelle recenti tornate elettorali e referendarie, non procede all’individuazione anticipata di piazze o spazi pubblici destinati allo svolgimento di comizi elettorali - ha dichiarato Angeloni nella sua risposta-. In altre parole, si preferisce non designare preventivamente aree specifiche per queste finalità, al fine di rispettare l’imparzialità e la libertà di scelta degli spazi, lasciando invece agli interessati la possibilità di individuare e richiedere l’uso di tali luoghi avanzando istanza di autorizzazione al Comune di Bergamo».

Questa prassi, come spiegato dall'esponente della Giunta, è ormai consolidata e avrebbe lo scopo di garantire una gestione flessibile e trasparente degli spazi pubblici, per favorire la massima partecipazione nel rispetto delle normative vigenti e con un’attenzione alla corretta comunicazione e pianificazione delle attività.

«Nel merito dell’evento specifico, occorre precisare che l’utilizzo di Piazzale Alpini per il concerto svoltosi venerdì 6 giugno può essere considerato come un momento di chiusura della campagna referendaria - ha continuato Angeloni -. Tale evento, infatti, è stato autorizzato da gestore dello spazio, in qualità di soggetto concessionario della gestione dell'area, previa formale comunicazione al Comune, conformemente alla convenzione stipulata a nome e per conto dell'Amministrazione comunale».

Durante la serata dell’evento, ha concluso l'assessore, erano presenti agenti della polizia locale. «Hanno effettuato i controlli del caso, come previsto dalla normativa in materia di propaganda elettorale. In particolare, si è verificato che, come richiesto dal Comune, al raggiungimento della mezzanotte, ogni allestimento o qualsiasi forma di propaganda presente sul luogo fosse stato rimosso o opportunamente coperto, al fine di rispettare le disposizioni di legge e evitare qualsiasi forma di inosservanza o abuso delle norme vigenti in materia di propaganda elettorale».

Claudio

Visto l'esito del referendum eventuale cartelli assolutamente inutili.

Riccardo

Ovvio. Le feste di partito o simpatizzanti hanno sempre loghi o messaggi. Che c’è di strano? Invece che lamentarsi, la destra faccia la propria di festa. Feste della Lega non se ne vedono più

Claudio

A sinistra sempre tutto in regola. Mah

AoA

no comment...

sandro

Come al solito, quando a transigere la legge sono i compagni, è tutto apposto.

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