I dati della Prefettura

Scomparse 186 persone in Bergamasca dall'inizio dell'anno (147 poi rintracciate)

Presentato il Piano provinciale delle ricerche. I dati sono in linea con quelli dello scorso anno. Il 70 per centro rintracciati entro 48 ore

Scomparse 186 persone in Bergamasca dall'inizio dell'anno (147 poi rintracciate)
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di Wainer Preda

Sono 186 le persone scomparse dell'inizio dell'anno in Bergamasca. È quanto è emerso questa mattina (2 luglio) durante un incontro in Prefettura del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, di cui oltre al prefetto Luca Rotondi fanno parte il Comune e la Provincia di Bergamo, oltre alle forze dell'ordine, e allargato ai Vigili del fuoco e ai rappresentanti di Regione Lombardia, Ats e Areu 118, Cnsas, Croce Rossa e Associazione Penelope quali componenti del gruppo di lavoro.

La riunione - finalizzata alla condivisione del nuovo testo di Piano per le ricerche di scomparsi aggiornato secondo le indicazioni del Commissario straordinario del Governo - è stata l'occasione per fare il punto sull'andamento delle scomparse in Bergamasca, sui problemi connessi e sulle principali novità della nuova edizione del documento.

Ebbene, il Piano stabilisce il modus operandi di istituzioni, forze dell'ordine, Protezione civile e Soccorso alpino, per interventi rapidi, efficaci e concreti in caso di allontanamento ingiustificato di persone dal proprio nucleo familiare, dalla propria comunità.

«Fermo restando che gli allontanamenti sono un fenomeno ibrido, possono essere di diverse tipologie e talvolta comportare la presenza di reati - ha spiegato il prefetto -, abbiamo allargato il coordinamento anche all'Autorità giudiziaria che nel caso ravvisasse la necessità informative e di indagine può in autonomia chiedere ulteriori misure di ricerca e investigazione».

I dati degli scomparsi

Il Piano scatta con la denuncia di scomparsa da parte delle famiglie o di parenti e congiunti. Lo scorso anno sono state 401 le denunce, nella stragrande maggioranza (392) presentate ai Carabinieri. Dei 401 scomparsi nel 2024, 312 sono stati rintracciati, 7 sono risultati deceduti, mentre 89 restano ancora da rintracciare. I ritrovamenti spesso avvengono in centri commerciali.

Quanto alle fasce d'età degli scomparsi, la netta maggioranza riguarda minori, maschi e femmine indistintamente. Lo scorso anno si sono allontanati da casa o dalla loro comunità 127 ragazzini e 129 ragazzine. Mentre fra gli adulti prevalgono gli allontanamenti di maschi (84 contro 38 femmine), così come fra gli anziani (17 maschi contro 6 femmine).

Quanto alla nazionalità degli scomparsi, in grande maggioranza di tratta di italiani (245), seguiti da marocchini (45), senegalesi (13), egiziani, pakistani e rumeni.

Per il primo semestre di quest'anno, invece, le denunce di scomparsi sono in linea con quelle dello scorso anno. Dei 186 scomparsi finora ne sono stati rintracciati 147, uno è deceduto e 39 devono essere ancora rintracciati.

«In alcuni casi - ha aggiunto la vicaria del prefetto Beatrice Agata Mariano - si tratta di episodi di allontanamento reiterati. Settantaquattro allontanamenti conteggiati dalle statistiche sono per esempio attribuibili a soli 6 ragazzi».

Il 70 per centro ritrovati entro due giorni

«Il 70 per cento dei casi di allontanamento da casa vengono risolti in genere nel giro di 24-48 ore - ha spiegato il procuratore di Bergamo, Maria Cristina Rota -. Spesso basta rintracciare il telefonino per arrivare ai ragazzi. Mentre nei casi di scomparsa di anziani, spesso affetti da patologie che comportano disorientamento, sono l'aiuto o la segnalazione delle persone che vengono in contatto con loro, ad essere risolutivi. Spesso i casi riguardano minori stranieri, arrivati in Italia dopo esperienze difficili. Questi ragazzini e ragazzine tendono a fuggire dalle comunità di riferimento e cercano la libertà, magari andando all'estero. Quel che va evitato però è che finiscano in pericolosi giri di sfruttamento sessuale o di traffico d'organi. In questi casi, ovviamente, serve un attività d'indagine maggiore».

Il nuovo Piano prevede l'attivazione immediata di tutte le componenti. Se necessario anche l'impiego di droni. Mentre per episodi di scomparsa o dispersi in aree montane il ruolo di coordinamento è affidato al Soccorso alpino.

«Il Piano è suscettibile di ulteriori miglioramenti - ha precisato il prefetto -. Per questo oltre agli aggiornamenti quotidiani durante l'attivazione, nei prossimi mesi è previsto un workshop allargato di aggiornamenti di tutte le componenti in cui recepire indicazioni e suggerimenti».