Differenze di anti-politica

Indignati, ma non soltanto Così Podemos ribalta la Spagna

Indignati, ma non soltanto Così Podemos ribalta la Spagna
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Che alle elezioni amministrative spagnole Podemos avrebbe potuto consacrarsi definitivamente era un timore che serpeggiava robustamente e da diverso tempo negli ambienti popolari e socialisti. Era atteso, pronosticato, ma sussisteva quantomeno un barlume di speranza che le forze politiche tradizionali spagnole riuscissero a non farsi del tutto travolgere da Pablo Iglesias e i suoi. E invece, nelle elezioni dello scorso week end è andata proprio così. L’eredità politica del movimento degli indignados ha colto un risultato elettorale sorprendente, oltre le più rosee previsioni, conquistando niente meno che Madrid e Barcellona, oltre a vari altri Comuni. Un dato che fa scalpore considerando soprattutto che le elezioni amministrative, solitamente, premiano i partiti tradizionali piuttosto che le novità, poiché mentre alle urne è più facile lasciarsi trascinare da vari entusiasmi finché c’è da scegliere, ad esempio, un parlamentare europeo, ben diverso è il discorso quando si tratta di decidere chi governerà la propria città. Ma l’affermazione di Podemos anche nei Comuni e nelle Province certifica inequivocabilmente che gli spagnoli si fidano per davvero di Iglesias.

Spain Regional Elections
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Supporters clap their hands as leaders of the Spain's new and growing left wing 'Podemos' (We Can) party speak during a meeting for the upcoming local elections in Madrid, Spain, Friday, May 22, 2015. Spain could be set for a political upheaval in key local elections this weekend, with strong signs that voters fed up with economic crisis and corruption scandals may punish both the ruling conservative Popular Party and the leading opposition Socialists. (AP Photo/Andres Kudacki)

Pablo Iglesias
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Pablo Iglesias, the leader of Spain's new and growing left wing 'Podemos' (We Can) party speaks during a meeting with supporters for the upcoming local elections in Madrid, Spain, Friday, May 22, 2015. Spain could be set for a political upheaval in key local elections this weekend, with strong signs that voters fed up with economic crisis and corruption scandals may punish both the ruling conservative Popular Party and the leading opposition Socialists. (AP Photo/Andres Kudacki)

Spain Regional Elections
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Supporters waits for Pablo Iglesias, the leader of Spain's new and growing left wing 'Podemos' (We Can) party to speak together with regional candidates during a meeting for the upcoming local elections in Madrid, Spain, Friday, May 22, 2015. Spain could be set for a political upheaval in key local elections this weekend, with strong signs that voters fed up with economic crisis and corruption scandals may punish both the ruling conservative Popular Party and the leading opposition Socialists. (AP Photo/Andres Kudacki)

Pablo Iglesias
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Pablo Iglesias, leader of the Podemos (We Can) party raises his arm in support of local candidate for 'Ahora Madrid' (Madrid Now) party in Madrid, Spain, Sunday, May 24, 2015. Ahora Madrid stood for the Madrid municipal elections to seek an end nearly four decades of dominance by the conservative Popular Party and the center-left Socialists. (AP Photo/Paul White)

Spain Elections
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In this Saturday May 16, 2015 photo, regional candidates of leftist We Can party hold letters with the name of their party "Podemos" during a campaign rally ahead of local elections in Pamplona. Spain could be set for a political upheaval in key local elections this weekend, with strong signs that voters fed up with economic crisis and corruption scandals may punish both the ruling conservative Popular Party and the leading opposition Socialists. (AP Photo/Alvaro Barrientos)

Spain Elections
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People attend a speech by Pablo Iglesias, leader of the Podemos (We Can) party celebrating the party results after the elections and in support of local candidate for Ahora Madrid (Madrid Now) party in Madrid, Spain, Sunday, May 24, 2015. Ahora Madrid stood for the Madrid municipal elections to seek an end nearly four decades of dominance by the conservative Popular Party and the center-left Socialists.(AP Photo/Daniel Ochoa de Olza)

Pablo Iglesias
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Pablo Iglesias, leader of the Podemos (We Can) party gives a speech in support of local candidate for 'Ahora Madrid' (Madrid Now) party in Madrid, Spain, Sunday, May 24, 2015. Ahora Madrid stood for the Madrid municipal elections to seek an end nearly four decades of dominance by the conservative Popular Party and the center-left Socialists. (AP Photo/Paul White)

Pablo Iglesias
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Pablo Iglesias, leader of the Podemos (We Can) party gives a speech to celebrate the party results after the elections and in support of local candidate for Ahora Madrid (Madrid Now) party in Madrid, Spain, Sunday, May 24, 2015. Ahora Madrid stood for the Madrid municipal elections to seek an end nearly four decades of dominance by the conservative Popular Party and the center-left Socialists.(AP Photo/Daniel Ochoa de Olza)

I risultati, nello specifico. Anzitutto, bisogna sottolineare gli incoraggianti dati relativi all’affluenza, che complessivamente è aumentata di circa il 4-5 percento rispetto alle ultime elezioni. Ragionando sempre in termini generali, i primi partiti del Paese restano ancora il Partito Popolare e il Partito Socialista, rispettivamente al 27 e 25 percento, mentre Podemos si ferma poco sotto al 20. Ma, nonostante questo, i candidati di Iglesias sono riusciti ad affermarsi a Barcellona, dove a trionfare è stata la già leader del movimento anti-sfratti Ada Colau, e a Madrid, dove la candidata di Podemos Manuela Carmena ha ottenuto sì un seggio in meno dei popolari, ma con l’appoggio dei socialisti diverrà lei sindaco. Inoltre, l’affermazione di Podemos è arrivata anche a Cadice e soprattutto a La Coruña, terra patria del premier popolare Rajoy.

Tremano i popolari. Il Pp è senza dubbio la forza politica che ha più da temere per il proprio futuro, non solo per le numerose roccaforti perse dopo anni di dominio (da segnalare anche Siviglia), ma soprattutto perché, al contrario dei socialisti, non può minimamente pensare ad alcun tipo di alleanza con Podemos, né oggi nei comuni né domani in Parlamento. In ultimo, menzione di merito anche per Ciudadanos, il partito indipendentista catalano che, a livello nazionale, ha sfiorato il 7 percento, affermandosi come ulteriore grattacapo per la politica tradizionale spagnola.

Terzo partito, ma in crescita. Podemos, dunque, è sì terzo partito, ma solo perché popolari e socialisti fanno ancor man bassa in territori ben specifici. Manca loro, però, uniformità in tutto il Paese. Iglesias invece cresce e si afferma sempre più e ogni volta in nuove città e regioni, confermando un trend ascendente che già si era notato alle elezioni regionali di quest’inverno e che avrà nelle elezioni politiche di fine anno il suo più atteso banco di prova.

Le ragioni del successo di Podemos. La crescita esponenziale di Podemos non può non far sorgere domande. Specie se raffrontata ai tanti altri partiti di protesta d’Europa (M5S, Ukip, Pegida, a suo modo il Front National ecc.), che dopo un boom iniziale hanno visto la propria parabola in costante discesa. Forse, la prima cosa da sottolineare è che Podemos non è semplicemente un partito di protesta di pancia, istintiva, ma è il lascito organizzato di un movimento popolare, quello degli indignados, che per anni ha invaso le piazze spagnole per protestare contro gli effetti della crisi. In Italia, Grillo animava le folle con qualche “vaffa” e roboanti accuse circa privilegi della casta politica; Farage arringava il Regno Unito tematizzando l’Unione Europea, che tutto sommato è un argomento piuttosto di nicchia e che al di fuori delle elezioni europee non può certo essere fondamento di un programma politico. Gli Indignados scendevano per strada perché non riuscivano più a pagare l’affitto o fare la spesa. Quella del M5S, per rimanere sull’esempio a noi più vicino, era (non si capisce se lo sia ancora) una protesta che poggiava più sull’entusiasmo e su presunti ideali di candore morale che su vere e proprie necessità della gente; tanto che l’elettorato grillino non è certo composto per la maggior parte da soggetti colpiti gravemente dalla crisi o dalle diseguaglianze sociali. Podemos, invece, ha saputo dar voce politica a chi in grave difficoltà c’era davvero, dai giovani disoccupati agli anziani senza pensione. E sono questi trampolini che durano nel tempo, e non giusto il tempo di un “vaffa”.

Bacino elettorale preciso. In secondo luogo, Podemos è politicamente schierato: il richiamo a politiche di sinistra è chiaro e definito, ed è questo un aspetto che ingenera una certa tranquillità nell’elettore, che almeno sulla carta sa quali idee e quali politiche sta andando a votare. Oltre che, naturalmente, permettere a Iglesias di attingere ad un bacino elettorale preciso. La stella di Podemos, dunque, tutto sommato non rappresenta affatto la vittoria di un partito di protesta, ma anzi smantella, a suon di voti, le velleità di una politica senza politica che Grillo, Farage, Bachmann e Marine Le Pen stanno tentando di innalzare. Con scarsi risultati.