Zanzara tigre a Bergamo, la guerra alle larve del Comune ci ha tolto il tormento. Per ora
Potenziati fin da aprile i trattamenti contro l’insetto più odioso dell’estate. Ma il peggio sarà da metà agosto a metà settembre

di Paolo Aresi
La strategia è sempre quella: prodotti larvicidi, possibilmente naturali, a partire da aprile e quindi diversi trattamenti, sempre mirati a colpire soprattutto lo stato larvale della maledetta zanzara tigre. La novità è che, a quanto comunicato dall’assessora all’Ambiente, Oriana Ruzzini, i trattamenti sono stati potenziati e orientati ancora di più a colpire l’insetto allo stato di larva.
L’orientamento era già stato comunicato ad aprile; lo ha confermato a giugno Palafrizzoni. Braccio operativo è Aprica, che da aprile sta inserendo i prodotti larvicidi nei tombini della città dove spesso si formano dei ristagni di acqua.
Come sempre, i trattamenti “adulticidi” vengono dopo e sono indirizzati soprattutto alle situazioni di infestazione, oppure nei casi in cui è stata accertata la presenza di una famiglia di malattie trasmesse dalla zanzara tigre chiamata “arbovirosi”. Ne fanno parte diverse patologie trasmesse da virus, tra le altre la Dengue, che si manifesta con febbre e dolori come un’influenza.
L’assessora Ruzzini ha spiegato anche che l’impegno dei privati è prezioso, dai giardini ai vasi di fiori. Continua la distribuzione nei magazzini Aprica di via Moroni 337 e alla piattaforma ecologica di via Goltara di pastiglie contro le larve delle zanzare, fino a esaurimento scorte.
Ma quali sono le zone di Bergamo più colpite dal flagello zanzaresco? E in quali periodi dell’anno la situazione si fa più critica? Andiamo a vedere che cosa è successo l’anno scorso nelle ventidue postazioni dove il Museo di scienze naturali, incaricato dal Comune, pone le sue trappole.
Le rilevazioni vengono effettuate a distanza di quindici giorni da giugno fino a ottobre. Ebbene (...)