L'opposizione attacca

Nuova Treviolo in polemica: «Un’opera da settecentomila euro e... zero confronto»

La capogruppo Linda Mapelli critica l’utilizzo dell’avanzo senza il passaggio in commissione: «Grave assenza per un’opera di tale portata»

Nuova Treviolo in polemica: «Un’opera da settecentomila euro e... zero confronto»
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di Monica Sorti

Voto contrario del gruppo di minoranza Nuova Treviolo in merito alle variazioni di bilancio deliberate durante l’ultimo Consiglio comunale di Treviolo.

«Sono state messe a votazione delle cifre molto importanti senza che fosse stata convocata prima la commissione Bilancio», dichiara la capogruppo Linda Mapelli, sottolineando il suo disappunto. «Questo ci fa capire che non c’è la volontà di utilizzare le commissioni come strumento democratico di condivisione e di confronto, snaturandole così del loro ruolo e sottolineando per l’ennesima volta che non interessa interagire con le minoranze nonostante anche queste rappresentino una parte dei cittadini».

Aggiunge: «Ci sono delle attività importanti evidenziate dalle variazioni di questo bilancio, soprattutto in primis la previsione di toccare l’avanzo libero, che ammontava all’incirca a un milione e mezzo di euro utilizzandone 700 mila euro, una cifra importante che ne ridimensiona notevolmente la consistenza».

Linda Mapelli

Mapelli sottolinea che, non pochi consigli fa, si era andati a votare per ridurre la platea a cui spetta l’esenzione dell’addizionale Irpef. «Anche in questo caso noi abbiamo chiaramente votato contro perché, con un avanzo di bilancio così importante, avevamo proposto di andare ad attingere la parte mancante da lì, visto che era una cosa che si poteva fare, senza penalizzare i cittadini con il reddito più basso che già devono fare i conti con il caro vita. La risposta è stata che la volontà dell’amministrazione era di mantenerlo integro in maniera cautelativa, per fronteggiare i periodi difficili».

«Questo - continua - in previsione dei prossimi anni, durante i quali ci sarebbero stati meno introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione, sommati all’aumento dei prezzi delle materie prime. Da queste dichiarazioni passano due mesi e ci si ritrova con la prospettiva dell’utilizzo di 700 mila euro per un progetto, ancora in fase embrionale, che per vedere la luce necessita di attingere dall’avanzo di bilancio. Il tutto per realizzare un’opera in convenzione su un immobile che sarebbe solo parzialmente comunale, perché dopo 99 anni ritornerebbe, come allo stato attuale, di proprietà della Curia».

Grazie alla convenzione l’amministrazione intende realizzare un nuovo spazio da destinare ai servizi sociali, riconvertendo i locali attuali in un poliambulatorio medico.

«Siamo rimasti spiazzati perché (...)

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