Via Manzoni a Dalmine cambia volto, ma anche qui è polemica sul taglio degli alberi
Approvato il progetto da 1,4 milioni per la riqualificazione della via centrale: marciapiedi nuovi, pista ciclabile, mini-rotonda e limite di velocità a 30

di Laura Ceresoli
Via Manzoni, una delle arterie più frequentate e centrali di Dalmine, sarà completamente riqualificata nei prossimi mesi. Il progetto, approvato dalla giunta comunale il 26 maggio, prevede la rimozione di quasi tutte le alberature esistenti, l’introduzione di una pista ciclabile, il rifacimento dei marciapiedi e la realizzazione di una mini-rotonda all’altezza di largo Europa. L’intervento, che avrà un costo di 1,4 milioni di euro e una durata prevista di sei mesi, mira a trasformare la via in una moderna zona 30 a misura di pedoni e ciclisti.
La polemica
Tuttavia, in questi giorni la lista civica di opposizione Nostra Dalmine, rappresentata in Consiglio comunale da Anna De Amici e Davide Benedetti, ha sollevato alcune osservazioni: «Riteniamo inaccettabile la rimozione di tutti questi alberi. Sappiamo già cosa succede a una via senza alberatura: basta andare in via Verdi d’estate, una strada che aveva gli alberi ma che l’amministrazione Bramani ha tolto per soffrire di caldo per tutta la durata della passeggiata. La regola più importante per contrastare i cambiamenti climatici è aumentare il numero di piante presenti sul nostro territorio, non diminuirle».
Anche il capogruppo del Pd Renato Mora è intervenuto sulla questione: «Via Manzoni, dopo la bufera di lunedì sera, è probabilmente il viale alberato meno danneggiato di Dalmine. Alberi giovani e sani, vanno tenuti al loro posto».
La replica del Comune
Di fronte a queste critiche, arriva la risposta dell’assessore all'Ecologia Michele Sorti, che difende la scelta: «Comprendiamo le preoccupazioni legate al taglio degli alberi, perché il verde urbano è per noi fondamentale per la qualità della vita, la biodiversità e la tutela del clima. In questo caso, però, il progetto pubblico è stato pianificato cercando un equilibrio tra le esigenze infrastrutturali e la salvaguardia ambientale».
Sorti sottolinea anche le criticità attuali (...)