Abitare oggi: le sfide strategiche secondo Federico Marcaccini

Abitare oggi: le sfide strategiche secondo Federico Marcaccini
Pubblicato:

170 miliardi di investimenti per rispondere alla nuova domanda abitativa

Con 635mila nuove unità abitative necessarie, l’Italia affronta una sfida storica nel settore residenziale. Secondo Federico Marcaccini, il fabbisogno non riguarda solo quantità, ma qualità, accessibilità e innovazione.

“Stiamo parlando di giovani, famiglie, anziani, studenti fuori sede. Di una domanda frammentata e reale che va accolta con un cambio di paradigma, a partire dalla riforma della fiscalità e dalla semplificazione burocratica.”

Riformare la fiscalità immobiliare per attivare capitali

Tra le proposte chiave:

  • Riduzione dell’IVA sulle locazioni al 5%
  • Esenzione IMU per alloggi in affitto come prima casa
  • Deduzione fiscale dei costi di riqualificazione
  • Revisione del regime di trasparenza per i fondi immobiliari

Per Marcaccini, “Serve una fiscalità funzionale alla rigenerazione. Non una concessione, ma un investimento sul benessere del Paese.”

Norme semplici per tempi certi: la burocrazia come leva (non ostacolo)

Permessi, destinazioni d’uso, vincoli e impugnazioni: la macchina normativa oggi frena ogni tentativo di accelerazione. Il modello proposto da Assoimmobiliare mira a tempi certi e iter chiari, in particolare per edilizia sociale, senior living, student housing.

Marcaccini afferma: “Il tempo amministrativo dev’essere compatibile con il tempo degli investimenti. Altrimenti perdiamo occasioni e fiducia.”

Housing sociale e build to rent: il futuro è nella flessibilità

Il nuovo abitare richiede modelli flessibili, a lungo termine, ad alto impatto sociale. Build to rent, co-living, affordable housing sono strumenti noti a livello internazionale. In Italia restano poco diffusi.

“Manca un quadro normativo che li riconosca e li incentivi davvero” – dichiara Marcaccini – “Ma è qui che si gioca la partita della modernità e della coesione sociale.”

Partenariati pubblico-privati: leva indispensabile per la trasformazione urbana

Nel panorama attuale, il coinvolgimento del settore privato è imprescindibile. Ma va accompagnato da chiarezza normativa, stabilità fiscale e accesso agevolato ai fondi europei e nazionali.

Marcaccini insiste: “Gli investitori non temono il rischio, ma la confusione normativa. Dare certezze significa sbloccare miliardi di euro in progetti di rigenerazione.”

Immobili pubblici: da peso a opportunità

Il patrimonio pubblico inutilizzato rappresenta una risorsa chiave. Secondo il MEF, è in corso una riforma per rendere questi asset utilizzabili a fini sociali.

Marcaccini rilancia: “È ora di trasformare edifici vuoti in case, luoghi, servizi. Con regole certe, partnership pubblico-private e visione urbana.”

Una cabina di regia stabile per coordinare lo sviluppo

L’Italia ha bisogno di un organismo stabile che coordini politiche abitative, norme fiscali, progetti urbanistici e programmazione economica. Una cabina di regia che superi la frammentazione e riporti la casa al centro della visione industriale.

“Una visione di lungo termine è possibile solo se istituzioni e imprese collaborano in modo strutturale. È ciò che chiedono cittadini, investitori e territori”, conclude Marcaccini.

Casa è cittadinanza

Per Federico Marcaccini, il futuro dell’Italia passa anche da qui: dare un tetto e un progetto a chi oggi è escluso, e farlo con strumenti moderni e coraggiosi.

“L’abitare è il primo mattone della coesione sociale. Abbiamo gli strumenti, abbiamo la domanda. Serve solo una cosa: la volontà di cambiare davvero. Ora. Non domani.”