L'ordine del giorno del centrodestra: «Il presidente Sacbo venga a riferire in Consiglio comunale»
Per l'opposizione, che un estraneo sia riuscito a introdursi in pista è tutt'altro che trascurabile: «Se fosse stato un malintenzionato armato?»

La tragedia avvenuta all'aeroporto di Orio settimana scorsa, quando un uomo si è introdotto sulla pista, togliendosi la vita gettandosi nel motore di un aereo, ha portato all'attenzione del pubblico tutta una serie di questioni riguardo la sicurezza della struttura.
I sindacati dei dipendenti della sicurezza, negli scorsi giorni, hanno chiesto, come fanno da tempo, a Sacbo di intervenire per creare un osservatorio, lamentando l'insufficienza del personale impiegato alla scalo. Dall'altra parte l'Enac, senza nemmeno avere ancora letto la relazione chiesta alla società sull'accaduto, ha affermato che non c'è stato alcun buco nella sicurezza e, in sintesi, tutto ha funzionato a dovere. Delle dichiarazioni che hanno suscitato non poche perplessità non solo nell'opinione pubblica, ma adesso anche nell'opposizione in Consiglio comunale a Bergamo.
«Il presidente Sacbo venga a riferire in Consiglio comunale»
In giornata (lunedì 14 luglio), infatti, il centrodestra ha presentato un ordine del giorno urgente, a prima firma di Andrea Pezzotta, insieme ad Antonio Deleuse Bonomi, Danilo Minuti, Luca Nosari, Ida Tentorio, Arrigo Tremaglia, Cristina Laganà, Filippo Bianchi, Alessandro Carrara e Giulia Ceci.
La richiesta è quella che il Consiglio comunale solleciti la Giunta a convocare, davanti allo stesso Consiglio comunale, nientemeno che il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga. Il dirigente della società che gestisce l'aeroporto, in quel contesto, dovrebbe relazionare su quanto avvenuto quel giorno, spiegando anche alla cittadinanza le misure che intende adottare, per far sì che non si ripetano più in futuro episodi simili.
«Come ha fatto a raggiungere il piazzale?»
«Alcuni giorni fa, come è stato ampiamente divulgato dagli organi di informazione, un uomo si è introdotto clandestinamente, forzando una porta, sul piazzale dell'aeroporto e si è suicidato, lanciandosi nel motore di un aereo che si stava apprestando al decollo - si ricorda nel documento -. Il presidente della Sacbo ed il presidente dell'Enac si sono affrettati ad archiviare la tragica vicenda, affermando che "la sicurezza del trasporto aereo non è stata a rischio".
In realtà, quanto è accaduto quel giorno è la prova lampante dell'esistenza di un problema non indifferente che investe la gestione della sicurezza dell'area aeroportuale. Oggi sappiamo che una persona è riuscita senza alcuna difficoltà ad accedere al piazzale dell'aeroporto per togliersi la vita, con le modalità che conosciamo».
«Se fosse stato un malintenzionato?»
Per Pezzotta e l'opposizione, la questione non è semplicemente da limitare al dramma di un uomo che si è tolto la vita, per quanto terribile questo episodio si sia rivelato, tanto da sconvolgere non solo la Bergamasca, ma anche a livello nazionale. La questione, qui, è anche cosa succederebbe se, la prossima volta, a eludere la sorveglianza non sia un aspirante suicida, bensì qualcuno intenzionato a commettere una strage.
«Domani quel comportamento potrebbe essere emulato da un malintenzionato, magari armato, con l'intenzione di compiere un atto violento nei confronti delle migliaia di persone che si trovano quotidianamente a transitare per il nostro aeroporto» si è scritto infatti nell'ordine del giorno.
Per rassicurare la cittadinanza è indispensabile che la Sacbo metta in campo ogni più opportuna iniziativa, atta a ripristinare efficacemente la sicurezza dell'area aeroportuale. Sia agendo di concerto con le forze dell'ordine che hanno già l'incarico di presidiare l'area sia, se necessario, ricorrendo ad opportune intese con degli enti di vigilanza privata. Non senza dimenticare, peraltro, che un'altra persona, alcuni giorni prima del preaccennato tragico evento, era riuscita a sua volta ad introdursi clandestinamente nello scalo ed era stata sorpresa nascosta nel vano del carrello di un aereo».
La vicenda, a questo punto, per diversi attori è tutt'altro che trascurabile, considerando come da tempo i sindacati e i comitati del territorio sottolineano i problemi derivati dall'espansione dell'aeroporto. Un'espansione che ha di certo portato a una crescita dell'indotto per chi con l'aeroporto ci lavora, facendo diventare Bergamo ancor più importante in Italia. Ma che dall'altra parte impone degli interrogativi, oltre che per la qualità della vita di chi vicino al Caravaggio ci vive, anche rispetto al numero di persone impiegate nella sicurezza e se le misure prese fino a oggi siano ancora sufficienti.