Dopo l'ennesimo tragico incidente, l'appello: serve più sicurezza sulla Nembro-Selvino
Alessandro Morlotti, 53 anni, ha perso la vita il 28 giugno lungo la sp 36. La strada, amatissima dai biker, è spesso teatro di incidenti

di Clara Scarpellini
Un altro drammatico incidente ha scosso la comunità bergamasca. Lo scorso 28 giugno, la strada provinciale che collega Nembro a Selvino si è trasformata ancora una volta in teatro di una tragedia: Alessandro Morlotti, 53 anni, ha perso la vita mentre percorreva in moto la strada provinciale 36, schiantandosi contro un’auto.
Un impatto violento, avvenuto proprio lungo una di quelle curve tanto amate da motociclisti e ciclisti quanto temute da chi, da anni, denuncia la pericolosità della zona. La sp 36, stretta e serpeggiante, è da sempre teatro di numerosi incidenti, soprattutto nei fine settimana, quando il traffico aumenta. Tuttavia, qualcosa si sta muovendo: Nembro ha appena terminato un importante intervento di allargamento in uno dei suoi tratti più critici, vicino al bivio per il ristorante Piajo, concluso giusto la scorsa settimana e pronto per essere inaugurato ufficialmente il 25 luglio.

Un sogno realizzato (ma solo a metà)
A spiegare l’intervento è Matteo Morbi, assessore ai Lavori pubblici di Nembro: «È stata sistemata quella strada che conduce da Nembro a Selvino, prima del bivio per andare al Piajo. C’era un restringimento che non permetteva il doppio senso di marcia, ci si doveva accostare per far passare gli altri. Era una richiesta storica, condivisa anche dal Comune di Selvino. Dopo il periodo del Covid la Provincia ha finalmente avviato la progettazione. Lavori iniziati l’estate scorsa con lo scavo a monte e la costruzione di un muro di contenimento, per poi allargare la carreggiata».
Ma non tutto è stato semplice: «I fondi sono finiti e nel 2024 abbiamo cercato nuove risorse per completare il rivestimento del muro in cemento armato e prolungarlo fino al sentiero per la chiesetta di San Pietro, in modo da garantire l’accesso in sicurezza. È stato anche sostituito il guardrail».
Un’opera attesa da anni, e in parte dedicata (...)