Cancellate anti-senzatetto alla chiesa di S. Marco a Bergamo: fatte togliere dal parroco
Comparse e scomparse in poco tempo, perché installate senza consenso, riaprono la discussione sul problema dei clochard in città

Sono comparse un giorno e scomparse quello dopo, ma la traccia di quanto successo è rimasta. Si tratta delle cancellate fissate ai portici della chiesa di San Marco (Santa Rita), in via Locatelli a Bergamo.
L'obiettivo di una simile "installazione" è stato subito chiaro a tutti: evitare che i senzatetto che regolarmente popolano quegli spazi potessero continuare a dormire lì.
Subito rimosse
Il Corriere Bergamo, che riporta la notizia, ha intervistato il parroco don Pietro Baggi, che si è assunto la responsabilità della scelta di far togliere quelle barriere, ma che sul resto della questione è stato più elusivo.
Dato che le strutture risultavano ben congegnate e installate, è probabile che a metterle sia stato qualcuno della parrocchia, ma all'insaputa del don, il quale è intervenuto non appena se ne è accorto. Né polizia, né il Comune potrebbero intervenire in un luogo privato come la chiesa.
Le cancellate per la città
La vicenda porta con sé però un messaggio chiaro: per la città, che si tratti di luoghi pubblici o privati, la presenza costante e sempre più numerosa dei senzatetto è diventata un problema difficile da gestire. La situazione si è fatta pressante e ancora più evidente dopo lo sgombero alle autolinee di aprile, quando molti senzatetto si sono sparsi in altre zone della città.
A dimostrare la pressione esercitata da questo problema sono le scelte stesse del Comune, che non si è opposto all'installazione delle porte (in allestimento) in Galleria Fanzago, in modo tale da chiuderla nelle ore notturne, e all'aggiunta delle cancellate ai portici del Teatro Donizetti (intervento completato lo scorso aprile). Interventi successivi alla ben più nota installazione - questa decisa dal Comune stesso - della cancellata attorno a piazzale Alpini.
Dormitori strapieni
La questione ruota attorno anche alla mancanza di posti disponibili nei dormitori. Se, da un lato, è vero che soprattutto in estate molti senzatetto preferiscono di loro iniziativa dormire all'aperto per evitare le regole e le restrizioni di luoghi di accoglienza, è anche vero che il dormitorio principale di Bergamo, il Galgario, risulta «strapieno», come testimoniato da don Roberto Trussardi, della Caritas di Bergamo, in più occasioni nelle ultime settimane.