di Andrea Rossetti
«Il tema dell’ordine pubblico è una cosa, quello del degrado urbano un’altra. Capisco che poi tutto finisca sotto il grande cappello della sicurezza, ma in concreto si tratta di problemi, diversi». Giacomo Angeloni, assessore alla Sicurezza di Bergamo, risponde così a chi, negli ultimi giorni, ha “usato” l’episodio dell’uomo completamente nudo in via XX Settembre come presunta dimostrazione di un malgoverno cittadino in tema di ordine pubblico.
I primi a farlo sono stati alcuni dei consiglieri di opposizione ed esponenti del centrodestra. Ma anche il Comitato Bergamo Centro, dalla propria pagina Facebook, ha commentato con toni polemici l’accaduto: «Episodi come questo dimostrano che la percezione di insicurezza dei cittadini non è una farsa carnevalesca o una semplice impressione che merita di essere sdrammatizzata, ma è frutto di episodi ricorrenti ed ingiustificati».
Un problema non risolto
«Il punto è proprio questo: sembra si minimizzi sempre il problema della percezione di sicurezza di noi cittadini», dice l’avvocato Silvano Sacchi, presidente del Comitato, un movimento di cittadini che si definisce «apolitico» e nato «dall’esigenza di portare alla luce il degrado, la mancanza di sicurezza, i bivacchi e lo spaccio» nel cuore della città.
«Abbiamo duramente criticato anche il pic-nic condiviso andato in scena il 26 agosto alla stazione Autolinee proprio per questo – continua Sacchi -: ci è sembrato un modo per sminuire preoccupazioni e timori di coloro che vivono questa parte di città».

Il Comitato era nato nel 2020 a fronte del peggioramento della situazione in zona Galleria Fanzago e dintorni. Si era poi sciolto un paio di anni dopo. Il 23 dicembre 2024 si è ricostituito, con Sacchi presidente. «Era da un po’ che ci ragionavamo, ma volevamo attendere alcuni passaggi, primo tra tutti la costituzione della nuova Amministrazione – spiega l’avvocato -. Dopo aver visto nei primi mesi di mandato che le cose non erano cambiate rispetto alla precedente giunta, abbiamo deciso di tornare a fare sentire la nostra voce. Il direttivo è composto da cinque persone, ma sono una quarantina quelle attive quotidianamente per fare presenti i problemi dell’area attorno a viale Papa Giovanni. Abbiamo aperto anche agli studenti, delle scuole superiori e dell’Università, perché anche tra loro il malcontento è forte e la preoccupazione elevata (…)