L’aeroporto del futuro sarà più “cool”, più bello, più sostenibile e ricco di servizi per i passeggeri. Intanto però è stato fatto il primo passo. Con un terminal partenze tutto nuovo, inaugurato questa mattina 25 novembre del presidente di Sacbo Giovanni Sanga, a completamento dei lavori di ampliamento iniziati nel marzo del 2025.
Ben 622 giorni di lavori. Un investimento da 55 milioni di euro, «interamente sostenuto da Sacbo», ha tenuto a sottolineare Sanga. Quarantuno milioni destinati alle infrastrutture e 14 all’acquisto di macchine radiogene ultratecnologiche. Cento le imprese, molte delle quali bergamasche, che l’hanno realizzato.
Il nuovo terminal
E così, dopo la sala check-in da 4300 metri quadrati al pianterreno – dotata di sessantaquattro postazioni (di cui una trentina praticamente automatiche) e il raddoppio degli spazi del sistema BHS per lo smistamento bagagli -, ecco una nuova area controlli di sicurezza al primo piano.
È situata nella zona est dell’aerostazione. Vi si accede attraverso scale mobili. Si sviluppa su 7.500 metri quadrati. Le enormi pareti in vetro sono affacciate sulla torre di controllo. Dal lato opposto l’accesso vero e proprio ai controlli di sicurezza. Quattordici linee dotate di tecnologie avanzate, metal detector e macchine con intelligenza artificiale in grado di distinguere nel bagaglio a mano dei passeggeri liquidi fino a 2 litri e dispositivi elettronici, senza la necessità di aprirlo. La prima postazione è riservata a passeggeri a ridotta mobilità, famiglie con bambini e utenti fast-track. L’accesso ai controlli avviene attraverso 9 gate per la lettura delle carte d’imbarco.
Oltre al presidente Sanga, alla inaugurazione hanno partecipato autorità civili, militari e religiose. Fra cui il presidente di Enac, Pierluigi Di Palma, e il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo. Gli assessore regionali bergamaschi Claudia Maria Terzi e Paolo Franco, il consigliere regionale Ivan Rota, la sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, il vicepresidente della Provincia Umberto Valois e il vescovo di Bergamo Francesco Beschi.
Tra le novità introdotte anche un sistema di rilevamento delle presenze basato sull’intelligenza artificiale, per monitorare i flussi dei passeggeri in tempo reale. Sempre al piano superiore inaugurato il nuovo duty-free, gestito da Avolta, che amplia l’offerta commerciale e i servizi per i viaggiatori.
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Gli investimenti e il futuro
Dal 2020 ad oggi Sacbo ha investito 300 milioni nell’aerostazione. Da aeroporto militare Cenerentola nel secolo scorso, il Caravaggio è diventata il terzo aeroporto italiano per numero di passeggeri, raggiungendo il record nel 2024 con 17,3 milioni di viaggiatori e 150 destinazione raggiungibili nel mondo.
«Ci avevano definito secondario, ma hanno dovuto ricredersi – rivendica con una punta di orgoglio Sanga -. Tanto che ora siamo diventato un caso di studio in Europa. Il futuro guarda lo sviluppo sostenibile e tecnologico dell’aeroporto – ha proseguito il presidente -. Il mercato del voli è in continua espansione e nei prossimi anni gli esperti prevedono un boom del turismo indiano e asiatico. Per questo già da dicembre noi prevediamo il raddoppio dei collegamenti con Dubai».
«Dovremo prevedere investimenti in ogni ambito – ha continuato Sanga – presentandoci al territorio come una porta sul mondo ma anche come centro di servizi che incroci la dimensione economica e sociale della comunità di riferimento. Con un occhio alla sostenibilità e all’obiettivo di dimezzare le emissioni entro il 2030, annullandole al 2050. Siamo sulla buona strada: per noi è un valore».
Dopo il passo deciso verso l’intermodalità (leggasi treno per Orio ), parallelamente allo sviluppo dell’aeroporto, «stiamo lavorando a nuovi progetti di housing sociale dedicati al personale aeroportuale» ha detto l’assessore regionale alla Casa Paolo Franco. – Un modo per sostenere chi ogni giorno contribuisce al funzionamento di questa grande infrastruttura, facilitando l’accesso a soluzioni abitative dignitose, convenienti e vicine al luogo di lavoro».
La concessione a Sacbo scade nel 2043. Tuttavia gli occhi sono puntati sul 2050. «Gli esperti dicono che a quell’epoca gli aeroporti saranno più grandi, più tecnologici, più ricchi di servizi, più interconnessi con le città, l’università, i centri di ricerca e le attività commerciali – ha detto Sanga -. Ebbene, noi stiamo ampliando, abbiamo una aerostazione moderna e tecnologica, sempre più orientata ai servizi ai passeggeri. In più avremo, un collegamento ferroviario con Bergamo e Milano e con la Fiera in espansione, l’autostrada A4, l’università, il Kilometro Rosso, un albergo in costruzione e di fronte l’Oriocenter. Se gli aeroporti come dicono gli esperti diventeranno aerotropoli, ebbene, noi ci stiamo già arrivando».