A 17 anni ha inventato un gel che potrebbe cambiare la medicina
Joe Landolina oggi ha 22 anni, ma è già un business di successo. Nonostante la giovane età, infatti, è cofondatore e CEO di Suneris, società di biotecnologie mediche con sede a Brooklyn, nata nel 2010. Ciò significa che quando Landolina, insieme all’amico e socio Isaac Miller, diede vita a Suneris aveva appena 17 anni. Ed è questa la cosa più sorprendente, perché Landolina, allora, aveva già scoperto quello che oggi è il principale prodotto della Suneris: VetiGel, un gel medico in grado di bloccare in appena 12 secondi il sanguinamento, oltre che di favorire la cicatrizzazione delle ferite.
Prima gli animali. A fine estate VetiGel entrerà ufficialmente sul mercato e verrà destinato all'ambito veterinario. In questi anni di ricerca, infatti, la Suneris ha lavorato affinché il gel potesse essere utilizzato innanzitutto sugli animali, ma nei laboratori si stanno continuando le sperimentazioni e Landolina ammette che in breve tempo VetiGel potrebbe essere usato anche sugli essere umani. Raggiunto da Business Insider, il giovane imprenditore ha dichiarato: «Dagli ultimi test effettuati possiamo affermare che in un tempo massimo di 12 secondi, VetiGel riesce a bloccare la fuoriuscita di sangue. Ciò significa che è in grado di farlo anche in meno di 12 secondi. Poi, in pochi minuti, cicatrizza la ferita». Un prodotto incredibile, che potrebbe rivoluzionare anche il modo in cui oggi si opera.
Come funziona. Ma cosa si nasconde dietro questo gel “magico”? Semplicemente un’alga. Queste alghe sono composte da una fitta rete di polimeri (una molecola dall'elevato peso molecolare, costituita da un gran numero di gruppi molecolari uguali o diversi, uniti mediante la ripetizione dello stesso tipo di legame) con proteine e polisaccaridi. Landolina capì che spezzando questi polimeri in tante minuscole parti, come se fossero dei mattoncini Lego, questi potevano essere inseriti in un gel. Una volta che il gel entra a contatto della ferita e del sangue, i mattoncini, a una velocità incredibile, vanno a ricompattarsi, arricchiti dalle sostanze del sangue, andando a formare in un istante una struttura reticolare in grado non solo di bloccare il sanguinamento, ma anche di sostituire il tessuto danneggiato. Da una parte, dunque, il gel è una sorta di “adesivo” che chiude la ferita, dall’altra agisce come un’impalcatura che aiuta l’organismo a produrre nuove fibre del tessuto danneggiato, andando quindi a guarire la ferita. E così, dopo pochi minuti dalla sua applicazione, il gel può essere rimosso, avendo svolto il suo compito. Si può usare sulla pelle, ma anche su tessuti decisamente più delicati come muscoli o addirittura organi. Anche il ambito militare e di medicina d’emergenza, quindi, VetiGel ha margini di sviluppo incredibili.
Genio precoce. Landolina aveva solo 17 anni quando creò il primo prototipo di questo gel. Andava ancora alla high school e arrivò alla scoperta quasi per caso, giocando e sperimentando nel laboratorio del nonno, produttore di vino e titolare della Baldwin Vineyards. La passione di Joe, però, non era il vino, bensì la chimica, e sin da bambino si dilettava a giocare e inventare nuovi composti, sperando un giorno di riuscire a fare una grande scoperta. Una volta entrato alla New York University, insieme all’amico Isaac Miller e pochi altri giovani studenti decise di partecipare a una business competition, sfide universitarie in cui diversi ricercatori possono presentare progetti nella speranza di ottenere finanziamenti. Joe e il suo gruppo era l’unico non composto da dottorandi, ricercatori professionisti e professori. Eppure il suo gel arrivò al secondo posto. Fu allora che capì il potenziale anche economico della scoperta e decise di investire su di essa: nel 2010 diede vita, insieme a Miller, alla Suneris, società interamente dedicata allo sviluppo di VetiGel. Oggi, a distanza di 4 anni e mezzo dalla sua fondazione, Suneris è pronta a immettere sul mercato (animale) VetiGel.
Quando gli uomini? La prima produzione prevede confezioni di cinque siringhe da 5 millilitri di gel, dal costo di 150 dollari a confezione (135 euro). Il mercato che potrà usufruire, già a fine estae, di VetiGel sarà quello americano, seguito poi da quello europeo e infine da quello asiatico, non prima di inizio 2016 però. Per aumentare i ritmi produttivi, la Suneris ha stretto una partnership con la società britannica VetPlus, leader mondiale nell’ambito medico animale. Questa collaborazione permetterà alla Suneris di aumentare la produzione nei prossimi mesi. Landolina spera poi che, nel giro di un paio di anni, VetiGel possa essere usato anche su esseri umani. Le ricerche sono oramai a un livello avanzato e si attende solamente la risposta della Food and Drug Administration per iniziare i test sugli umani. Se tutto dovesse andare come previsto, Landolina vorrebbe che il primo uso “umano” di VetiGel sia destinato al personale militare e ai paramedici, per la medicina d’emergenza quindi. Sarebbe un ottimo campo di prova per il prodotto, che solo successivamente entrerebbe nelle sale operatorie e nelle abitazioni private.
Appurato che si tratta di un prodotto innovativo, dal potenziale enorme e funzionale, le ricerche attualmente stanno studiando i possibili effetti collaterali dell’applicazione del gel. Settimanalmente, i vertici Suneris tengono incontri con veterinari americani per assicurarsi che il prodotto soddisfi le loro esigenze e, soprattutto, per capire dove poter ancora migliorare VetiGel. Intanto, però, tra qualche anno potremmo dire addio a fastidiosi bendaggi e dolorosi punti.