L'eredità di Satoru Iwata, papà Wii Colui che seppe rialzare la Nintendo

Se n’è andato nelle prime ore della mattinata di lunedì 13 luglio, Satoru Iwata, 55enne numero uno di Nintendo nonché padre di una delle consolle di videogiochi più diffuse al mondo, la Wii. Iwata è stato un personaggio chiave per lo sviluppo dell’azienda giapponese, di cui assunse il comando nel 2002 riportandola ad uno stato di splendore e salute dopo un periodo di profonda crisi.
La storia di Iwata. Satoru, per quanto abbia ricoperto in Nintendo ruoli prevalentemente dirigenziali, non nasce come manager, bensì come programmatore vero e proprio, ed è forse questo aspetto che gli ha permesso di comprendere al meglio l’evoluzione del mondo dei videogiochi e di guidare di conseguenza la Nintendo. Già a 12 anni creava e sviluppava piccoli videogame semplicemente con una calcolatrice elettronica, per poi farli girare fra i suoi compagni di classe. Dopo la scuola superiore fu ammesso nel prestigioso Tokyo Institute of Technology. Durante gli studi creò una piccola software house, la HAL Laboratory, insieme al compagno di studi Masahito Tanimura, affittando un appartamento ad Akihabara, nella capitale Tokyo. Il team sviluppava e pubblicava quasi esclusivamente sul Family Computer (il nome del NES in Giappone, Nintendo Entertainment System: è stata una console a 8 bit lanciata da Nintendo nel 1983), ma non trovò mai un particolare successo.
Eppure, nonostante HAL stentasse, la Nintendo si accorse di quel giovane sviluppatore di giochi e lo assunse in qualità di semplice freelance, per testarne le capacità. Fu in quegli anni che Iwata sviluppò alcuni titoli che, per gli appassionati di videogiochi, rappresentano veri e propri cult: Pinball, Balloon Fight, Oper Golf. Nintendo non intendeva farsi scappare un genietto del genere e così lo assunse prima come semplice programmatore, e successivamente come coordinatore della programmazione e dello sviluppo dei software. All’inizio degli Anni Novanta, dalla sua mente scaturì Kirby, una delle mascotte per eccellenza della casa Nintendo.
Tre colpi di genio di Satoru. Prima di assumere la guida di Nintendo, Iwata si mise in mostra, oltre che per quanto già detto, per tre intuizioni molto particolari per le quali gli appassionati tutt’oggi lo omaggiano ogni mattina. La prima riguarda la serie di videogiochi dei Pokémon: Iwata inserì un’estensione di gioco sbloccabile a fine avventura che fece impazzire i fan dei mostri nelle sfere. Le seconda fu l’ideazione del gioco Earthbound: dopo vari problemi riscontrati durante lo sviluppo del videogame, Iwata riscrisse interamente il codice del programma da solo, rendendolo un prodotto dal successo incredibile. Infine, ancora legato al mondo Pokémon, Iwata creò il codice delle battaglie di Pokémon Stadium per N64 in appena una settimana, poiché le scadenze erano vicine ed il team ancora in alto mare; questo senza avere alcun accesso ai documenti dello sviluppo del gioco.
L’assunzione della guida di Nintendo. Così nel 2002, quando Hiroshi Yamauchi, presidente dal 1949, decise di lasciare la carica, non esitò nello scegliere come suo successore proprio Iwata. In quel momento Nintendo attraversava un momento di sofferenza, un po’ per la fortissima concorrenza di Playstation, gli eterni rivali, un po’ per la difficoltà ad affascinare nuovamente un pubblico che andava piano piano spostandosi sempre più verso i rivali della Sony. Iwata, data, come detto, la sua estrazione di programmatore e non di manager, riuscì ad intuire che Nintendo stava sempre più diventando appannaggio esclusivo di una nicchia di giocatori, quando nel mondo c’era una grandissima quantità di neofiti dei videogame che avevano bisogno di un prodotto più accessibile e agile rispetto a quanto offriva Nintendo. Fu grazie a questa intuizione che Satoru ideò la piattaforma Wii, un modo di intendere i videogame in maniera immediatamente accessibile, pratica e soprattutto nuova. Fu un successo incredibile, con più di 100 milioni di pezzi venduti in una decina di anni. Poco più di un anno fa, Iwata fece sapere al mondo di essere affetto da un brutto cancro, che la mattina di lunedì 13 luglio, a soli 55 anni, lo ha portato via. Il suo ricordo e la sua opera resteranno sempre ben vividi nella mente degli appassionati di videogiochi, per i quali Satoru ha rappresentato un vero e proprio rivoluzionario e mentore.