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Non di solo Champagne vive l'uomo Cinque vini minori da scoprire

Non di solo Champagne vive l'uomo Cinque vini minori da scoprire
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Non di soli Barbera e Champagne vive l’uomo! L’Italia è famosa in tutto il mondo per i propri vini, spesso però si citano “i soliti noti” a discapito di prodotti meno blasonati ma di grande valore. Ecco allora cinque “piccoli grandi vini” che meritano di essere conosciuti ed assaggiati.

 

1) Gragnano

Gragnano  

«Se vuoi vivere sano, bevi Gragnano!», così recitava un detto del Seicento. Si tratta di un vino rosso prodotto in Campania nella penisola sorrentina, dal carattere “campestre”, fragrante e frizzantino, la cui origine si perde nella notte dei tempi. Citato già da Plinio nella Naturalis historia, veniva prodotto dai monaci oltre 1500 anni fa. Per farlo si utilizza prevalentemente l’uva piedirosso, in dilaetto per’ e palummo, che letteralmente significa “piede di piccione”. Non c’è modo migliore di degustarlo che con la pasta più famosa al mondo prodotta proprio a Gragnano. Napoletano fino all’ultimo sorso, il Gragnano non poteva che essere il vino protagonista del celebre film Miseria e Nobiltà: «Vai dal vinaio di fronte e ti fai dare due litri di Gragnano frizzante, assicurati che sia Gragnano - così viene ammonito Totò - se è frizzante lo prendi, altrimenti desisti» (qui la scena completa).

 

2) Timorasso

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È un vino bianco che sarebbe scomparso dal panorama vitivinicolo italiano se, negli anni Ottanta, un gruppo di coraggiosi e illuminati vignaioli di Tortona non avesse deciso di scommettere sulle sue grandi potenzialità. Per fortuna! Perché il Timorasso – che pare fosse apprezzato anche da Leonardo da Vinci (non era proprio uno sprovveduto!) - è un vino imperdibile, di grande stoffa e sostanza, dagli spiccati sentori erbacei e minerali. Il consiglio è quello di dimenticarlo per qualche anno in cantina, di modo da per permettergli di sorprendere al momento giusto.

 

3) Vino Santo trentino

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Quando si parla di Vin Santo si pensa subito alla Toscana. Pochi sanno, però, che in Trentino, a partire da acini di uva nosiola, si produce un vino da dessert che è una vera chicca. Il Vino Santo trentino nasce nel suggestivo territorio della Valle dei Laghi (così chiamata perché in soli venti chilometri conta ben nove laghi) ed è frutto di un grande lavoro. Le uve, raccolte in ottobre, sono lasciate appassire sulle tradizionali arele, dove vengono attaccate dalla muffa nobile. Nella Settimana Santa dell’anno successivo - da qui il nome - si procede alla pigiatura degli acini. Il vino così ottenuto viene poi fatto riposare per tre anni in piccole botti di rovere, dopodiché è pronto a sprigionare sentori di frutta secca, miele e spezie.

 

4) Asprinio d’Aversa

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L’Asprinio è vino bianco campano, prodotto nelle province di Caserta e Napoli, già apprezzato da Mario Soldati (scrittore, giornalista, regista…amante di vino!) per le sua «secchezza totale, sostanziale». Si racconta che papa Paolo III Farnese lo bevesse per vincere i calore dell’estate e purgare gli umori del corpo. Ancora oggi ad Aversa le uve vengono coltivate con l’antico sistema etrusco delle viti “maritate”, cioè legate ai pioppi sui quali si arrampicano fino a 15-20 metri d’altezza. L’Asprinio è tradizionalmente affinato nelle grotte di tufo e, come si intuisce dal nome, è un vino che spicca per la freschezza e le note citrine. Dai più attenti è considerato l’abbinamento perfetto della pizza napoletana.

 

5) Schioppettino

schioppettino-2008-bressan  Schioppettino

Lo Schioppettino è un vino rosso rarissimo, prodotto in piccole coltivazioni del Friuli Venezia Giulia.  Si chiama così perché le uve da cui si ricava hanno una buccia particolarmente dura e gli acini, se masticati, sembrano quasi “schioppettare”. È un vino molto piacevole, non troppo alcolico, fruttato e con qualche nota speziata. «Lo Schioppettino – per usare le parole di Mario Soldati (come non farlo?!) – è un solitario senza macchia: campione pressocché unico, tra i vini, di quella virtù sconosciuta, che l’Alfieri, tra le umane grandezze, giudicava forse la più grande»

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