Analizzate le abitudini di 370 persone

Hemingway, Hyde, Mary Poppins, dr Dolittle. E tu, quale bevitore sei?

Hemingway, Hyde, Mary Poppins, dr Dolittle. E tu, quale bevitore sei?
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Che cosa hanno in comune Ernest Hemingway, Mary Poppins, Mr Hyde e Dottor Dolittle? Nulla, direte voi, almeno all'apparenza. In realtà tutti e quattro, chi in verità e chi per finzione, hanno un problema più o meno importante con l’alcool. Almeno stando a uno studio condotto da un gruppo di ricercatori psicologi della University of Missouri, negli Stati Uniti, che ha scelto questi quattro personaggi per catalogare altrettanti differenti tipi di bevitori, pubblicando poi la propria tesi sulla rivista Addiction Research & Theory.

Due fasi di analisi. Lo studio americano è nato osservando le abitudine alcoliche di oltre 370 studenti della Midwestern University, attraverso un test di personalità operato secondo una particolare modalità: la prima volta da sobri ed la seconda da ubriachi. Due occasioni che hanno consentito ai ricercatori di potere suddividere gli affezionati del bicchiere - ma non intendiamo del consentito calice di vino rosso a pranzo che fa bene - in differenti tipologie di bevitori. Ovvero di qualificare la relazione esistente tra quantità di alcool ingerita e trasformazione comportamentale, come diretto effetto collaterale. Che poi i ricercatori abbiano voluto definire questi bevitori con nomi, di cui alcuni davvero altisonanti, non deve proprio consolare; anzi occorre imparare a non imitarli affatto o a riconoscersi in essi e a prendere le giuste misure precauzionali.

 

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[Ernest Hemingway]

 

I quattro bevitori. Il più comune e diffuso, pari a quasi circa il 40 percento del campione dei bevitori presi in esame, pare essere il bevitore"Ernest Hemingway". Lo scrittore statunitense davvero combatteva con problemi di tasso alcolico, ma era talmente bravo o assuefatto alle bevande che il suo fisico non lo dava neppure più a vedere, tanto che lui stesso dichiarava: «Potrei bere tantissimi bicchieri di whisky senza mai ubriacarmi!». E così i ricercatori hanno affibbiato questo nomignolo a coloro che, pur bevendo, non alterano di molto i propri comportamenti: ovvero le reazioni sarebbero simili da sobri o da ebbri.

 

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[Mary Poppins]

 

Chi perde in fretta il lume. "Mary Poppins", la conosciamo tutti come la bambinaia un po’ strega e maga, tanto dolce e stravagante da escogitare soluzioni originali in ogni frangente in cui non sembra esserci via di uscita. A lei sarebbero stati associati quei bevitori che, ingerito un certo quantitativo di alcool, perdono il lume della ragione o meglio, a cui si riconosce una riduzione delle capacità intellettive inferiore alla media rispetto ad altri bevitori, ma che invece mantengono una parlantina o un fare superiore alla media in quanto ad estroversione e allegria. Una sorta di comportamento post sbornia ridanciana insomma.

 

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[Dottor Dolittle]

 

Il timido che si lascia andare. "Dottor Dolittle”, meglio noto come il Professore matto, il ricercatore universitario, diventato famoso con l’interpretazione di Jerry Lewis e, più di recente di Eddie Murphy,capace di parlare con gli animali.  È il personaggio timido per eccellenza che si lascia andare e si scioglie tutte le inibizioni sotto gli effetti dell’alcool, manifestando così la sua vera natura. Insomma, secondo i ricercatori a questa categoria apparterebbero coloro che, dopo aver bevuto una certa dose di alcool, riescono a sentirsi veramente se stessi, ovvero l’alcool darebbe loro la forza (meglio la sicurezza) di passare da un'indole tranquilla ad una personalità più estroversa e sfrontata. Il bere li porterebbe ad essere meno responsabili e coscienziosi, dunque felici ma incoscienti: un atteggiamento, secondo la ricerca, nel quale si sarebbero riconosciuti soprattutto gli uomini.

 

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[Mr Hyde]

 

Chi non sa più controllarsi. "Mr Hyde", come avviene nel romanzo di Stevenson, è la tipologia di bevitore più temibile. Ovvero è colui che, sotto i fumi dell’alcool, avrebbe probabilità maggiore e/o superiore alla media di perdere coscienza ed intelletto, diventando dunque incapace di rispondere alle proprie azioni, con conseguente diminuzione delle capacità di estroversione. Ma l’alcool avrebbe anche altri risvolti: produrrebbe comportamenti ostili e scontrosi, indurrebbe a compiere atti di promiscuità sessuale o a cominciare a bere già dal mattino, fino adiminuire pure parte dell’intelligenza. Tanto che i "Mr Hyde" paiono conseguire anche voti più bassi. In questo gruppo sembano rientrare soprattutto le donne nel cui profilo si sono specchiate circa due terzi di esse, rispetto al 57 per cento complessivo di donne sul totale dei partecipanti.

Il passo avanti della ricerca. Obiettivo della ricerca non era certo arrivare a caratterizzare i bevitori con dei semplici nomi di personaggi noti o del mondo della fantasia, bensì riuscire ad individuare coloro che più facilmente di altri possono sviluppare una forma di dipendenza alcolica. Precedenti ricerche avevano suggerito infatti che il cambiamento di personalità legato all’alcol rappresenta un indicatore predittivo di problemi di alcol, ma con questa ricerca si è fatto un passo in avanti, tentando di identificare la qualità, e non solo la quantità del cambiamento comportamentale, susseguente al bere. La ricerca dunque ha il merito di cercare di individuare dei possibili fattori di rischio che possano aiutare le persone a capire il motivo per cui sono diventati un certo tipo di bevitore e perché potrebbero essere proprio loro ad avere le conseguenze o le reazioni peggiori dopo qualche (molti) bicchieri, nonostante non facciano altro che bere proprio come i loro compagni.

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