Dal 4 al 6 settembre

Che spettacolo i purosangue arabi Non perdeteveli in fiera a Bergamo

Che spettacolo i purosangue arabi Non perdeteveli in fiera a Bergamo
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FIERA DI SANT'ALESSANDRO - INFO E COSTI
Dove: Fiera di Bergamo, Via Lunga.
Venerdì 4, 10 - 22.30, ingresso libero.
Sabato 5, 10 - 22.30, intero 7 euro, ridotto 5 euro.
Domenica 6, 9 - 19, intero 7 euro, ridotto 5 euro.
Parcheggio: 3 euro.

 

Lo show dell’European Conference of Arab Horse Organizations (ECAHO), che comprende una giuria internazionale, è l’autentica sorpresa in positivo della storia recente della Fiera di Sant’Alessandro, essendo diventato in soli due anni uno degli appuntamenti di settore più importanti a livello mondiale, con un incremento di iscritti rispetto a due anni fa del 110 percento. Che l’interesse per il concorso dei purosangue arabi alla Fiera di Sant’Alessandro sia forte lo dimostra il fatto che la web tv Arabian Essence, una delle più titolate e seguite al mondo dal comparto dei cavalli arabi, trasmetterà in diretta streaming dal campo gara della Fiera di Bergamo, proiettando così per la prima volta in ogni angolo del globo la manifestazione e Bergamo nel suo complesso.

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Il purosangue arabo, un capolavoro. Una bella promozione davvero, tenuto conto che già lo scorso anno, tra siti e social network, sul web si parlò molto, e bene, della Fiera e di Bergamo in molte lingue diverse da quella italiana. «Il cavallo purosangue arabo è il prodotto di secoli di selezione e uso in condizioni climatiche tanto difficili da consentire la sopravvivenza solo ai più resistenti e coraggiosi – spiega Mario Fermi, impiegato del settore chimico e allevatore dal 1996 di cavalli arabi ad Almenno San Bartolomeo -, capaci di resistere a notevoli sbalzi termici, il che significa passare dai meno 20 ai più 50 gradi. A Bergamo vi sono una ventina di allevamenti, generalmente con un numero limitato di esemplari (il più ampio conta una ventina di esemplari), ma tutti di ottimo livello. Tanto è vero che troveremo in concorso anche qualche esemplare proveniente da allevamenti di casa nostra».

Diversamente da quanto si pensa, non è indispensabile avere dei conti correnti milionari per avere in giardino un cavallo arabo. Almeno se non si vuole vincere a tutti i costi (nel vero senso della parola) uno tra i tanti concorsi che vanno per la maggiore nel mondo: a questo ci pensano gli Sceicchi, che da anni stanno acquistando i migliori purosangue arabi in circolazione, allevandoli in Europa, terra dei migliori allevamenti del mondo. «Il vincente costa ovviamente sempre tantissimo – osserva Fermi -, vale per un francobollo raro, un quadro di Picasso, e un cavallo arabo fenomenale come Pianissima, che, a dispetto del suo nome, è stata pluricampionessa mondiale. È vero che recentemente in Polonia è stato venduto un cavallo arabo a oltre un milione e mezzo di euro, ma, avendo pazienza e conoscendo un poco il settore, si possono trovare dei puledri arabi (non addestrati) di buonissima genealogia anche a tremila euro: il che ti consente di provare già emozioni fortissime e pensare già ad un percorso (di vita) del cavallo di un certo tipo. Quando, tanti anni fa, facendo lo stalliere, mi è capitata l’occasione di cavalcare una cavalla araba – ricorda Fermi, nessuna parentela con l’Enrico premio Nobel per la Fisica -, non ho letteralmente capito più nulla da quanto era straordinaria l’esperienza. Un esemplare elegante, che abbina all’energia (fortissima, imperiosa) una docilità che tieni con un filo da cucire: indescrivibile».

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La competizione e la giuria. A Bergamo i 107 esemplari, provenienti oltre che dall’Italia, da Germania, Belgio, Svizzera, Slovenia, Austria, Kuwait e Dubai, si cimenteranno in due tipi di competizioni: il Dressage, disciplina olimpica, nel quale il cavaliere (in Fiera, tra i nove partecipanti anche un paio di adolescenti) deve dimostrare l’ottimo addestramento del cavallo facendogli eseguire sul campo di gara alcune forme geometriche anche complesse; e la prova di morfologia, nella quale l’istruttore deve essere capace di far emergere tutte le qualità dell’esemplare. «In questo secondo caso – spiega Fausto Scanzi, giudice di gara ECAHO di Villa d’Almè – il giudizio finale tiene conto di sei caratteristiche del cavallo: tipo, testa, collo, dorso/armonia (nel suo complesso), gambe e movimento. La somma dei singoli punteggi (da 1 a 10, con mezzo punto) determinerà i vincenti». Scanzi ci anticipa il metodo che utilizzeranno i giudici per il concorso in Fiera. «Per tipo – spiega il giudice di gara - s’intende la caratteristica morfologica del cavallo nel suo complesso, solido e che si possa riconoscere anche da grande distanza, anche per il particolare portamento della coda (eretta) e per la sua conformazione molto armonica. La testa deve essere piccola, grandi occhi, orecchie espressive, narici che si aprono molto quando è impegnato, tanto è vero che del cavallo arabo si dice che beva il vento. Per questo è un campione nelle gare di resistenza, con percorsi a tutta birra anche per 150/200 chilometri. Il collo deve essere asciutto, non troppo pesante, mentre il corpo deve avere un buon dorso, e si deve collocare idealmente in un quadrato. Le gambe devono avere un ottimo rapporto verticale/orizzontale, con lo stinco corto, il pastorale non troppo lungo. Infine il movimento, che deve essere ampio, molto elegante e appariscente, ma nello stesso tempo poco dispendioso, per poter tenere, come i buoni maratoneti, le lunghe distanze».

Tra le novità immancabili presentate ogni anno dalla Fiera di Sant’Alessandro, sempre sul campo gare del concorso Purosangue Arabi, tra una prova e l’altra saranno presentati alcuni bellissimi esemplari di saluki, antichi levrieri nati tra i fiumi Tigri ed Eufrate.

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