Perché il pilota dell'aereo in fiamme è stato applaudito come un eroe

Il capitano della British Airways Chris Henkey, sessantatreenne, è un uomo che ha avuto a che fare più volte con la morte, ma è sempre riuscito a sfuggirvi, mantenendo un encomiabile sangue freddo e preoccupandosi della salute degli altri, prima che della propria. È uomo fortunato, o è solo qualcuno che esegue il proprio dovere. Nonostante l’età, nonostante la stanchezza di una vita spesa lavorando nel cielo. Forse il pubblico inglese si ricorda di lui, dal momento che negli anni Ottanta aveva salvato circa duecento passeggeri, insieme al suo equipaggio, quando il motore del suo jet aveva preso improvvisamente fuoco. Pochi giorni fa, la sera dell’8 settembre, Chris Henkey ha avuto probabilmente un déja vu. Stava decollando dal McCarran Airport di Las Vegas in uno dei suoi ultimi voli come pilota. Il velivolo stava già procedendo a 90 chilometri orari, quando il motore di sinistra si è improvvisamente infiammato. Henkey si è trovato ad affrontare di nuovo una situazione che purtroppo non gli era sconosciuta. Si è trattato del suo primo serio incidente in più di quarant’anni di onorata carriera.
«Siamo orgogliosi di lui». Chris Henkey, rimasto parzialmente sfigurato in un incidente stradale che gli è quasi costato la vita, è un eroe per la sua famiglia e per le persone a bordo del volo di Las Vegas. I suoi parenti hanno dichiarato che ha fatto un «maledetto buon lavoro», salvando tutti i 157 passeggeri a bordo. La figlia Charley, di 26 anni, si è detta orgogliosa del padre: «Stavo uscendo a cena con il mio migliore amico, quando mi è arrivato un messaggio da papà. Diceva che c’era stata una forte esplosione sull’aereo, ma che stava bene. Questo era uno dei suoi ultimi voli. Spero che riesca a volare ancora, prima della pensione, così da potere chiudere bene la sua carriera. Doveva raggiungermi alle Barbados sabato per la fine delle vacanze, ma non sono sicura di quello che accadrà». Henkey è riuscito a fermare il Boeing 777 diretto a Londra Gatwick in soli nove secondi. I passeggeri, tutti in buone condizioni di salute, nonostante quattordici di loro siano rimasti feriti, hanno descritto il loro terrore, quando hanno sentito una boato e hanno visto fiamme provenire dall’ala dell’aereo. Uno dei passeggeri a bordo ha raccontato la scena su Twitter: «Dormivo quando l’aereo stava decollando. Ma poi si è fermato bruscamente. Odore di fumo. Inizialmente ci hanno detto di stare seduti, poi ci hanno urlato di evacuare. Potevo sentire e vedere il fumo, ma ero sull’altro lato dell’aereo. Una persona ha detto che il fuoco ha fuso un paio di finestre». Dominic Worthington, un uomo d’affari inglese ha aggiunto: «Abbiamo avuto pochi secondi, prima che la situazione diventasse qualcosa di veramente serio». Worthington ha inoltre elogiato il capitano, che si è dimostrato più preoccupato della salute dei suoi passeggeri che della propria.
Mai farsi prendere dal panico. Il capitano Henkey è riuscito a rimanere calmo e ha chiamato subito la torre di controllo di Las Vegas, annunciando l’evacuazione dell’aereo, che è avvenuta in soli tre minuti. Il signor Henkey è descritto come un vero eroe anche dalla sua ex moglie, Marnie, e dalla sua attuale compagna, Lenka Nevolna, contenta di sapere che sta bene, anche se attualmente si trova in ospedale per avere inalato del fumo durante l’esplosione. Il pilota della British Airways ha molti amici e tutti hanno un’ottima opinione di lui. Il signor Garner, un suo amico ed ex pilota ha raccontato al DailyMail che Henkey agisce in modo automatico quando c’è un’emergenza: «Non c’è panico. Quando capita un incidente a bordo, c’è sempre adrenalina, ma mai panico. Tutti i piloti sono addestrati per fare esattamente quello che fanno. Tutti gli anni sostengono un addestramento per evacuazioni di questo tipo». Chris Henkey ha avuto la sfortuna di dovere affrontare un’emergenza proprio negli ultimi giorni del suo mandato, ma ha avuto anche la forza d’animo di agire secondo il regolamento. A lui spetta l’eroismo di chi esegue il proprio compito fino in fondo, senza abbandonare gli altri.
Un incidente dalle cause ignote. Le cause dell’esplosione non sono ancora note. Secondo gli esperti è dovuta a un guasto meccanico, oppure all’impatto con un uccello. Richard Aboulafia, un esperto in aviazione di Teal Group, sostiene tuttavia che l’incidente di martedì non è stato provocato da alcun guasto dovuto all’aereo: «Il 777 rimane una delle forme di trasporto più sicure che siano mai state inventate». Il personale aereo, del resto, ha provveduto a garantire la sicurezza delle persone a bordo e a trovare delle sistemazioni in hotel, almeno per coloro che non necessitavano di cure mediche. In ogni caso, il National Transportation Safety Board statunitense sta conducendo un’indagine per sincerarsi delle cause che hanno provocato l’incidente.