La vita si allunga per chi cammina Due passi valgono fino a sette anni

Bando alla pigrizia: gambe in spalla e via per una passeggiata quotidiana, meglio se a passo veloce, ma regolare e di circa trenta minuti. Questo se il vostro intento è vivere meglio e a lungo, anche fino a 7 anni di "buona e sana" vita in più. Proteggendo cioè la salute del cuore, e pure le cellule dell’intero organismo, da possibili eventi avversi. È quanto attesta uno studio tedesco, condotto dall'Università di Saarland, presentato al Congresso della Società Europea di Cardiologia, tenutosi a Londra, in Inghilterra, nelle passate settimane.
Sempre giovani, con un po’ di attività fisica. È certo che la salute con un po’ di moto ci guadagna, ad ogni età. Unito poi a uno stile di vita che abbandoni i principali fattori di rischio, come alcool e fumo, e a patto che ci si nutra con una dieta mediterranea, il movimento diviene un toccasana di benessere e longevità. Ma che quest’ultima, rapportata all’esercizio fisico, potesse essere quantificata in un numero di anni (quasi certo), variabile dai 3 ai 7 nei più fortunati, è proprio una novità. A capire quanto e fino a quale misura l’esercizio aerobico fa bene, è stato un gruppo di ricercatori tedeschi che hanno osservato abitudini e comportamenti di una settantina di individui, tutti sani, non fumatori e di età compresa fra i 30 e i 60 anni, e magari (ma lo studio non lo precisa) non del tutto sedentari. Questa infatti era una caratteristica essenziale, perché i partecipanti sono stati invitati a praticare per un periodo di sei mesi una attività fisica moderata ma costante, intervallata di quando in quando da sforzi fisici, cioè da un training di esercizi ad alta intensità.
Come aiuta la camminata. Per arrivare a conclusioni certe (e non solo di abilità di gambe) sui benefici del moto, gli ‘sportivi’ sono stati monitorati per tutto il periodo osservazionale e di allenamento con una serie di test specifici fra cui anche semplici esami del sangue. E proprio questi sono stati dei rivelatori sorprendenti: avrebbero infatti attestato che 20-25 minuti al giorno di attività fisica moderata sono in grado di attivare sulle cellule un processo anti-invecchiamento, riparando cioè il DNA danneggiato o antico. Che significa, in termini di salute, una sensibile riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, specie negli over 50-60, e soprattutto di incorrere in un attacco di cuore precoce (che resta una fra le prime cause di mortalità in tutto il mondo) e, in fatto di durata, in una media di 3-7 anni di vita in più. Ma non è tutto, perché lo sport proteggerebbe pure dal potenziale sviluppo di malattie mentali, in particolare dalla demenza, migliorando anche lo stato umorale. Insomma, fare del moto nell’arco della nostra giornata potrebbe considerarsi una potenziale garanzia di una anzianità arzilla.
I consigli degli esperti. Occorrerebbe fare attività fisica fin da giovani per ricavarne i maggiori benefici salutisti, ma non è mai tardi per mettersi le scarpette ai piedi moderando naturalmente gli allenamenti in proporzione all’età, allo stato di salute e alla propria abitudine allo sport. Una indicazione però c’è: il modo ideale sarebbe un esercizio aerobico, moderato, quotidiano e non inferiore ai 20 minuti. Dunque, un impegno sostenibile proprio da tutti.