Il film da vedere nel weekend Crimson Peak, horror gothic

Regia: Guillermo Del Toro.
Cast: Mia Wasikowska, Jessica Chastain, Tom Hiddleston, Charlie Hunnam, Jim Beaver.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.
Guillermo del Toro è un regista apparentemente secondario nel panorama rombante del cinema hollywoodiano, fatto di grandi nomi attoriali e di una ricerca registica che cerca da anni di accontentare critica e pubblico. Le sue produzioni, da sempre all’insegna dell’intrattenimento più sfrenato, si caratterizzano infatti per una cura formale assolutamente fuori dal comune, cui si unisce però la piena (e assolutamente matura) consapevolezza di muoversi all’interno di un registro di genere o poco più. Forse proprio per questa sua capacità di non ergersi ad esempio, del Toro è stato riconosciuto come vero e proprio marchio di fabbrica per la realizzazione di successi commerciali: il suo ultimo lavoro Pacific Rim era una vera e propria festa per gli occhi e vantava su un reparto di visual effects di tutto rispetto. Oggi lo ritroviamo nei nostri cinema con la sua ultima fatica, un film apparentemente più pretenzioso, ma nel quale lo spettatore ha modo di ritrovare tutti gli elementi classici della sua ricerca cinematografica.




Inizi del Novecento piuttosto burrascosi quelli che si trova a vivere Edith, divisa fra il lutto apparentemente irresolubile per la madre scomparsa e il desiderio viscerale di essere una scrittrice (difficile, se non impossibile, per una donna). La scomparsa altrettanto dolorosa del padre la porta a spostarsi lontano dalla Grande Mela per dirigersi a Crimson Peak insieme al misterioso e tenero marito Thomas. Là, in una magione spaventosa e dispersa nel nulla, scoprirà qualcosa di scomodo e imprevisto.
Del Toro è un regista che è nato e si è fatto conoscere con storie oniriche, in grado di creare una sospensione spesso inquietante fra il mondo reale e una dimensione altra. Crimson Peak costituisce da questo punto di vista un ritorno alle origini per un regista che ha fatto di un film come Il labirinto del fauno, il proprio visionario biglietto da visita. In questo suo tentativo di rinverdire un genere cinematografico che una volta era l’unica espressione dell’horror, del Toro si rivolge ai padri fondatori e attinge a piene mani da un immaginario sedimentato e condiviso. Così rispolverando i capolavori della letteratura gotica dell’Ottocento (un’epoca più o meno contemporanea a quella raccontata nel film), il regista riprende in mano le grandi invenzioni dei racconti di Lovecraft, Poe e dei romanzi di Stoker e di Shelley.
Certo, ad essere recuperati non sono tanto singoli elementi quanto l’atmosfera generale del periodo, ma il clima di sospesa inquietudine che aleggia nella cigolante villa di Crimson Peak si origina proprio da lì. È stato notato come il recupero non sia completamente fedele al modello originale e si tratta senza dubbio di un’obiezione legittima. Ma, in un’epoca come la nostra dove tutto sa almeno in parte di già visto ed è praticamente impossibile proporre qualcosa di davvero originale ed inedito, soprattutto nel mercato mainstream, un’ottima esecuzione visiva come quella offerta da Guillermo del Toro è già un risultato più che apprezzabile. Crimson Peak è nel complesso un buon film d’intrattenimento, che, pur non ambendo a farsi ricordare come un capolavoro, non potrà non interessare gli spettatori in cerca di un prodotto coinvolgente e ben realizzato. Potranno forse rimanere in parte scontenti i puristi del gotico, ma per loro il mercato non manca.