Doris Payne, che da oltre 60 anni svaligia gioiellerie in mezzo mondo

Dieci anni fa, quando aveva 75 anni, Doris Payne giurò davanti ai giudici di aver chiuso con il suo passato criminale, un passato in cui era riuscita a svaligiare alcune delle più importanti e ricche gioiellerie di America ed Europa. Nel 2013, dopo essere finita nuovamente in manette per un’altra serie di colpi, Doris promise ai giudici, ancora una volta, che non avrebbe più compiuto nessun furto e disse che non avrebbero più dovuto preoccuparsi di lei, era troppo anziana per tentare nuovi colpi. E invece, pochi giorni fa, Doris Payne, 85enne afroamericana, è finita nuovamente nei guai. La polizia, infatti, l’ha arrestata. L’accusa? Aver rubato un paio di orecchini del valore di 690 dollari in un negozio del centro commerciale Saks Fifth Avenue nel raffinato quartiere di Buckhead, Atlanta.
L’ultimo (?) colpo. A incastrare quest'arzilla 85enne è stata una videocamere della sorveglianza: un agente della sicurezza del centro commerciale, infatti, controllando i filmati, ha visto Doris mentre, in un negozio Christian Dior all’interno del grande magazzino, prendeva un paio di orecchini da una mensola e li infilava nella sua borsa di nascosto. Poi è fuggita, senza correre ma camminando assai di fretta. L’anziana ladra è stata arrestata mentre si trovava ancora all’interno del Saks Fifth Avenue, con la refurtiva ancora addosso, almeno stando al rapporto della polizia. L’accusa è di taccheggio e attualmente si trova in arresto nel carcere della Contea di Fulton. La polizia ha reso noto che sulla Payne pende anche un mandato d’arresto emesso dallo sceriffo della Contea di Mecklenberg, North Carolina, dove è accusata di un analogo reato.
Una “carriera” iniziata 62 anni fa. Molti si chiedono quale sia il futuro di questa anziana. Shawn McCullers, suo legale, ha riferito che la donna soffre di gravi problemi di salute, oltre che mentali, problemi che la stessa Payne, però, non ha mai voluto affrontare: «Data la situazione – spiega l’avvocato – speriamo di poter ottenere la liberazione affinché la signora Payne possa curarsi e affrontare un percorso di cura nel minor tempo possibile». Purtroppo però i precedenti non giocano di certo a favore della donna. Figlia di un minatore di carbone analfabeta, la Payne è originaria di Slab Fork, nel West Virginia. Il suo primo colpo di cui si abbia notizia risale a ben 62 anni fa: appena 23enne, la Payne rubò in una gioielleria di Pittsburgh un diamante valutato 22mila dollari. Iniziò così la carriera di una delle criminali più longeve della storia degli Stati Uniti d’America. Eppure la Payne è finita svariate volte dietro le sbarre, l’ultima a inizio anni 2000, quando passò ben 5 anni in un carcere del Colorado. Ma la prigione non è mai riuscita a toglierle quel maledetto viziaccio.
Negli anni, la Payne ha sviluppato un suo modus operandi: entrava nelle gioiellerie vestita elegantemente, spacciandosi per una ricca donna in carriera. Con la sua parlantina e il suo fascino ammaliava i commessi, raccontando loro una dettagliata e credibile storia della sua vita. E la strategia funzionava quasi sempre, perché i negozianti, dopo aver intuito di essere di fronte a una donna ricca e simpatica, pronta a spendere migliaia di dollari per comprarsi un gioiello, calavano l’attenzione e tiravano fuori tutti i gioielli di maggior valore che avevano in negozio in un colpo solo, senza le dovute precauzioni. A quel punto la Payne iniziava a fare un po’ di confusione, toccando un po’ tutto, facendo domande spesso irrilevanti, intortando il commesso. È a quel punto che, con un gesto lesto, si infilava nella borsa uno dei gioielli, quasi sempre senza che il gioielliere se ne accorgesse. Pare incredibile a raccontarlo, ma visto l’elevato numero di vittime mietute in mezzo mondo dalla Payne, non possiamo che pensare che il suo metodo fosse veramente efficace.
«Una donna pericolosa». Stando ai rapporti delle autorità, la Payne, nella sua lunga e prolifera carriera criminale, ha utilizzato ben 22 false identità e se la sarebbe cavata più volte di quante, invece, è stata beccata. La Jewelers' Security Alliance, un’importante gruppo nel settore dell’oreficeria, ha rinvenuto avvisi, inviati ad altre aziende del settore, datati 1970, in cui già si avvisava di stare attenti a questa misteriosa ladra. John J. Kennedy, presidente della Jewelers' Security Alliance, non esita a mettere la Payne tra i criminali più pericolosi della storia a stelle e strisce: «È estremamente raro che un ladro abbia una “carriera” lunga come la sua – ha affermato Kennedy –. Di solito i suoi colleghi o vengono beccati o vengono uccisi». Il problema, sempre secondo il presidente della Jewelers' Security Alliance, è che quando si racconta la storia della Payne molti sembrano essere divertiti. Fa sorridere il racconto di un’arzilla 85enne ancora avvezza ai colpi in gioielleria, «ma non c’è niente da ridere – aggiunge Kennedy –. Lei si impossessa del lavoro di altri, ha provocato un sacco di dolore in questi 60 anni».
Promesse non mantenute. Nel 2005, mentre si trovava ancora in galera, la Payne ha rilasciato un’intervista alla Associated Press, in cui ha raccontato, con ironia e divertendosi molto, tutti i suoi migliori colpi del passato. In quel caso raccontò come il suo obiettivo fossero spesso i diamanti: «Erano più facili da rubare e da nascondere. Io non ho mai rubato per diventare ricca, per il denaro. Ho rubato per gioco, perché mi divertiva». Ha poi aggiunto: «Come tutti, ho anche io i miei rimpianti. Ma ho anche ricordi a cui sono molto legata». Nella stessa intervista, però, la Payne disse anche che, all’età di 75 anni, era arrivato il momento di andare in pensione e di smettere di rubare. La stessa promessa che fece 8 anni dopo al documentarista Matthew Pond, che aveva raccontato la sua vita per il Los Angeles Times. E invece, nel 2015, siamo qui a prendere atto di un suo nuovo arresto. E l’unico a non stupirsene è Kennedy: «L’ho sempre detto che è una criminale in tutto e per tutto e dubito che si fermerà mai. Quando a 85 anni ti beccano ancora a rubare, significa che ruberai per sempre».