Conte e tutti i mister che sfuriano (Nessuno raggiunge Malesani)

«Sono molto arrabbiato e l’ho detto ai giocatori: voglio un’Italia cattiva, servono unghie lunghe e denti affilati». Ct che abbaia, morde. Antonio Conte da Fast and Furious. Perché quando il gioco si fa duro, gli allenatori arrivano in sala stampa, picchiettano il microfono con l'indice, ehi laggù mi sentite?, si scarniscono la voce e poi sbottano. Ci vuole calma. No, è finita. E allora giù con l'urlo feroce. Non importa se è un'amichevole, «certe partite bisogna vincerle punto e basta». Di questi allenatori brutti e cattivi, Conte è solo l'ultimo dei seguaci. Il più noto della dinastia, lui, Alberto Malesani. È il 16 dicembre 2005, Natale non è lontano, e l'allenatore ci regala una perla storica dopo il 2-2 del suo Panathinaikos contro l'Iraklis. «Io son là ventiquattro ore al giorno» e beep. Quella conferenza stampa passò alla storia.
Prima di lui soltanto il vero, l'inimitabile Giovanni Trapattoni. Nel 1998 allena il Bayern Monaco. Alla fine di una partita, il Trap accusa Thomas Strunz di essere la pecora nera della squadra. Di non impegnarsi, di giocare male. Internet c'è, ma mica come oggi. Eppure il video della conferenza stampa fa il giro del mondo in pochissimo tempo. «Was erlaube Struuunz!» («Cosa si permette questo Strunz»).
Nel 2010, prima di Roma-Bologna, Claudio Ranieri, che allena la Roma, arriva in sala stampa ed esordisce così: «Inizio io e finisco io questa conferenza stampa». Toni (quasi) pacati. Attenzione, quasi. Quella volta Ranieri vuole chiarire come stanno con i giornalisti. «Ranieri? Ma che ne sapete della carriera di Ranieri? Andate a vedere quanti moduli ho cambiato?». Scorrete avanti: «Questo è bar dello sport, non va bene così».
Ma l'elenco degli allenatori infuriati è lunghissimo, si allunga in tutta l'Italia. L'anno scorso (2014) Franco Gagliardi, allenatore della Reggina, dice che contro il Varese «ci giochiamo le mutande». E poi Mourinho (ma sempre con un certo aplomb) risponde a un giornalista sul perché delle sconfitte in Premier League e come mai l'allenatore avesse qualche problema nel terzo anno in una squadra. Così Mou, prima della partita contro il Maccabi in Champions, dice: «La tua domanda è stupida, vai su Google a controllare».
Nel 2010 nella galleria horror entra anche Giuseppe Galderisi, allenatore dell'Arezzo, che risponde a un giornalista piccato: «Ti ringrazia la Madonna, tu ringrazia la Madonna». Quasi finiscono alle mani.
A Creta tocca a Gennaro Gattuso dire la sua. L'ex del Milan allena l'OFM Creta. Al termine della partita contro l'Atromitos perde le staffe: «I giornali scrivono solo inesattezze e falsità, pretendo rispetto per me e il mio staff. Sono il capitano, non abbandono la nave». Questo in italiano. Poi c'è la parte (imprendibile) in inglese.
https://youtu.be/bIGXEowJC80
Tra mille polemiche, lo sfogo registrato negli spogliatoi di Eziolino Capuano al termine di un'amichevole tra i suoi e una squadra di Promozione. «Io vi scanno!», e giù urlacci. Calcio, solo calcio? Macché. Gianmarco Pozzecco perde la testa durante la conferenza stampa al termine della partita tra il Ferentino e la sua Capo d'Orlando. Vincono gli altri, quelli di casa. «E quando ho perso sono sempre uscito a testa alta. E non permetto a nessuno di mancarmi di rispetto quando perdo, perché mi girano i». Beep.