Grazie a una sedia pieghevole

Com'è venuto in mente a quel tale di inventare il carrello della spesa

Com'è venuto in mente a quel tale di inventare il carrello della spesa
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Il carrello per fare la spesa è uno di quegli oggetti di cui ci accorgiamo solo quando ne abbiamo bisogno. Di certo a nessuno è mai venuto in mente di comporre un panegirico in lode del carrello. Così banale, così bruttino, anche. Per una volta, però, si dovrebbe dimenticare il giudizio estetico e considerare esclusivamente l’utilità pratica. Pensate cosa succederebbe, se il carello non esistesse. Fare la spesa sarebbe molto più faticoso – a meno che non abbiate la dispensa di un lillipuziano. Insomma, provatevi a trascinare per il supermercato, e poi nel parcheggio, una confezione da sei litri e più di acqua, insieme a una borsa bella piena. Beati voi se avete i muscoli di Maciste. Le persone normali, però, accusano il colpo. Fare scorta per i pasti di due settimane, poi, sarebbe praticamente impossibile. Insomma, il carrello è davvero molto utile. E se sapeste com’è nato, vi starebbe pure simpatico.

 

Michelle Hunziker

 

 

Il problema di Goldman. Sylvan Goldman era il rampollo di una famiglia di emigrati ebrei che si era distinta nella vendita al dettaglio. Piccoli imprenditori che se la cavavano bene, almeno fino alla crisi finanziaria del 1929. Ora, Mr Goldman aveva ricevuto in eredità l’impresa dei padri. Aveva fiuto per gli affari e aveva pure un buono spirito di osservazione, che non guasta. Alla metà degli anni Trenta si era accorto, in uno dei suoi negozi in Oklahoma, che le donne con piccini al seguito si muovevano con difficoltà. Mettevano gli articoli da acquistare in grandi cesti, ma trasportarli da sole, magari tenendo per mano i bambini, non era facile. All’inizio Goldman scelse la strada più breve. Ordinò ai suoi commessi di girare per i corridoi del supermercato per aiutare le clienti. L’idea però non era un granché e i risultati non furono per niente soddisfacenti.

L’intuizione grazie a una sedia pieghevole. Una notte, in cui probabilmente non riusciva a dormire, Goldman si mise a guardare distrattamente una sedia pieghevole, di quelle di plastica, comunissime. Lo sguardo non voleva scivolare via. Cominciò a guardarla con un po’ più di attenzione e capì che la sedia, o il suo subconscio, o entrambi, volevano dirgli qualcosa. Ci ragionò sopra qualche minuto e poi ebbe l’intuizione, fulminea. Mise un cestino sopra il sedile, un altro sotto e, con un esercizio di astrazione, immaginò la sedia con le rotelle, una maniglia sul manico. Dopo due mesi, il primo carrello della spesa venne fabbricato e entrò nei supermercati Goldman. Era il 1937.

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>>>ANSA/ VOLA L'INFLAZIONE, PREZZI RECORD PER CARRELLO DELLA SPESA
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PONTEDERA (PISA) 28 DICEMBRE 2006-ISTAT- SPESA IN UN SUPERMERCATO- FRANCO SILVI/ANSA

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Un’abile mossa di marketing. La novità, però, non convinceva le massaie. Dovevano già passare la metà dei loro giorni a spingere passeggini, figurarsi se avrebbero spinto anche un cassone per fare la spesa. Gli uomini, poi, neanche a parlarne. Usare i muscoli, o niente. Il povero Goldman non sapeva più cosa inventarsi. Eppure era convinto che il carrello fosse la soluzione giusta. Capiva che il problema non era nello strumento. Era nelle abitudini delle persone, nei loro pregiudizi. Da buon businessman, allora, assunse una truppa di giovani e aggraziate signorine. Il loro compito sarebbe stato quello di fingersi clienti, ma soprattutto affascinate e entusiaste utilizzatrici dei carrelli. Se non si facevano problemi loro, così avvenenti com’erano, perché avrebbero dovuto farsene le madri di famiglia? Per non lasciare nulla al caso, Goldman mise anche delle hostess all’uscita dei negozi, le quali avrebbero dovuto incoraggiare i più riottosi a imitare le gentili signorine.

La vittoria del carrello della spesa. Nel 1940 i carrelli erano diventati popolari. I negozi di alimentari statunitensi dovettero progettare corridoi più ampi per permettere il loro passaggio e si procurarono banchi di cibo più grandi, perché le persone avevano cominciato a acquistare più cibo, grazie alla comodità del mezzo su rotelle. Col tempo, il primo prototipo di carrello fu perfezionato. Nel 1947, Orla Watson inserì il cestino fisso e un’apertura posteriore, per inserire i carrelli gli uni negli altri e risparmiare spazio – esattamente come quelli che usiamo oggi, anche se il modello attuale fu introdotto solo nel 1950. Ci sono stati poi altri cambiamenti di minor rilievo, ma in sostanza il carrello della spesa era bell’e fatto. Con grande gioia delle madri, dei padri e dei bambini in età prescolare – che amano la sensazione di stare in piedi in quei giganteschi cestoni su ruote, beatamente trasportati in un tour tutto colorato tra gli scaffali del supermercato.

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