Bravo Reja, la sveglia funziona Solo Handanovic poteva fermarti

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Samir Handanovic è il portiere più forte d’Europa. Lo dicono i numeri (para l’86,01 % dei tiri indirizzati nello specchio della sua porta), lo ha ribadito a Bergamo. Soltanto un fenomeno come lui poteva fermare questa Atalanta, la vera Atalanta che, dopo le quattro sberle di fila, ha ritrovato se stessa con una prova magistrale, inchiodando l’Inter su un pareggio che alla Dea va strettissimo.

La qualità del gioco, le palle-gol create, la concentrazione finalmente non più a intermittenza, le scelte di Reja, coraggiose e decisive: ecco perché l’Atalanta ha fermato l’Inter. il veterano dei tecnici di Serie A ha sorpreso Mancini facendo la rivoluzione: dal 4-3-3, il signore goriziano è passato al 3-5-2 (in Italia, alla guida del Napoli, era stato il primo ad adottare questo modulo, poi sublimato dalla Juve contiana) mandando in tilt l’ex capolista che, dalla sconfitta con la Lazio in poi, ha battuto la testa (2 punti nelle ultime 3 gare), come il Sassuolo aveva già clamorosamente dimostrato.

Reja, nonostante l’indisponibilità di Paletta, non ha schierato Stendardo. Ha giocato Toloi, marcatore di un autogol tanto sfortunato quanto mitologico, addirittura più spettacolare di quello di Murillo, il che è tutto dire. E’ auspicabile che Reja e Stendardo ritrovino l’armonia: per prima viene sempre l’Atalanta e tutti e due lo sanno bene. Ci sarà tempo e modo.

Oggi, però, conta fare i più calorosi complimenti a Reja e alla sua squadra per lo spettacolo che hanno offerto ad un pubblico strepitoso; per l’intensità agonistica che ha toccato il diapason nella ripresa. Complimenti a Cigarini, finalmente rivisto ai suoi livelli migliori; a De Roon, uno dei migliori stranieri venuti in Italia in questa stagione; a Dramé, che, se gioca sempre così, sistema la fascia di competenza sino alla fine del torneo; a Conti e a Monachello, classe ’94 e talento da vendere.

Sveglia, sveglia, sveglia. Tre volte sveglia, aveva chiesto Bergamo Post dopo la sconfitta interna con il Genoa: alla buon’ora, la bella addormentata s’è desta. Dove si dimostra che le critiche fanno bene, come i tackle scivolati della società che, in settimana, ha sturato le orecchie a indolenti e/o svagati; che i mezzi di questa Atalanta sono tali da giustificare il definitivo salto di qualità agognato dai tifosi. Purché la concentrazione sia totale, la determinazione pure e il gruppo creda sempre in se stesso.

C’è un’immagine che dice tutto: è l’urlo liberatorio di Masiello ai compagni, dopo il fischio finale dell’impeccabile Rizzoli, bravissimo a convalidare l’autorete di Murillo. Un'’altra immagine, bellissima, è lo sguardo rivolto al cielo da Diamanti che si fa il segno della croce al debutto in nerazzurro. Lassù Qualcuno lo ama. Ma anche quaggiù. Date tempo ad Alino. Questa Atalanta può riportarlo in Nazionale.